Ancora non c’è l’accordo, ma non si è profilata neppure una rottura. Rispetto alle due ipotesi estreme, formulate dagli osservatori a proposito dei due incontri calendarizzati per questa settimana nell’ambito della trattativa per il rinnovo del Contratto dei metalmeccanici, si è verificato un fatto diverso: sono state fissate le date, piuttosto ravvicinate, di quattro nuovi incontri fra le delegazioni trattanti. Un fatto diverso che però, a giudizio di chi scrive, non si colloca a metà fra le due ipotesi sopra ricordate, ma sembra più vicino all’ipotesi dell’accordo. Vediamo perché.
Come si ricorderà, al termine dell’incontro svoltosi lunedì 6 ottobre, erano state fissate le date di due nuovi appuntamenti negoziali: 15 e 17 ottobre. Ma, per capire il senso di questa decisione, va anche ricordato che mentre l’incontro del 6 ottobre si era svolto, come si dice nel gergo sindacale, in plenaria, i due nuovi appuntamenti si sarebbero svolti a delegazioni ristrette.
In altre parole, nel primo caso i massimi dirigenti delle associazioni imprenditoriali dell’industria metalmeccanica, ovvero Federmeccanica e Assistal, si erano incontrati con i massimi dirigenti dei sindacati del medesimo settore, e cioè Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, alla presenza delle folte delegazioni delle due parti, fatte di imprenditori, dirigenti aziendali e sindacali, delegati dei luoghi di lavoro. Mentre nel secondo caso, oltre agli esperti delle due parti, avrebbero dovuto essere presenti solo i citati massimi dirigenti. Il che, ovviamente, dà sia agli uni che agli altri maggiori margini di manovra.
Ora, dato che la piattaforma rivendicativa presentata dai sindacati nella primavera dello scorso anno è stata ormai percorsa e ripercorsa più volte, sia in incontri in plenaria che in specifici incontri a carattere tecnico svoltisi in successive tornate dal giugno 2024 al settembre 2025, ai sopra citati osservatori era apparso lecito immaginare che i due nuovi appuntamenti del 15 e del 17 ottobre fossero stati convocati per consentire ai vertici delle delegazioni trattanti di arrivare a formulare, quanto meno, delle ipotesi di intesa pressoché definitive. Col rischio, però, che, in caso contrario, si determinasse una nuova rottura.
Oggi invece, a fine mattinata, i sindacati dei metalmeccanici hanno emesso un comunicato unitario con cui davano notizia dell’esito interlocutorio dei due incontri svoltisi in questa settimana.
“Si sono concluse”, esordisce la nota, “le due giornate di trattativa tra Fim Fiom Uilm e Federmeccanica-Assistal in delegazione ristretta programmate per il 15 e 17 ottobre.”
“Le parti”, prosegue il comunicato, “hanno ribadito la volontà di rinnovare il Contratto collettivo nazionale in tempi brevi, come elemento necessario e prioritario per la definizione delle parti economiche e normative.”
Terza e ultima frase: “Le delegazioni unitarie di Fim Fiom Uilm hanno, tuttavia, preso atto delle distanze che permangono e, per imprimere un’accelerazione alla trattativa, sono stati programmati 4 incontri che si terranno il 22 e 23 ottobre e il 30 e il 31 ottobre con la convocazione delle rispettive delegazioni”.
Ora ci rendiamo conto che, al difuori del mondo sindacale, l’idea che per “accelerare” una trattativa, a quasi un anno e mezzo dal suo inizio, vengano “programmati 4 incontri” possa apparire paradossale. Ma, a chi ha seguito – passo, passo – le evoluzioni di questa difficile vertenza contrattuale, la cosa apparirà più comprensibile.
Ciò che, infatti, ci par di capire che i sindacati abbiano voluto in primo luogo sottolineare con la loro nota unitaria, è che “le parti”, e quindi sia loro che Federmeccanica e Assistal, “hanno ribadito la volontà di rinnovare il contratto nazionale in tempi brevi”. E che, in secondo luogo, tale volontà condivisa costituisce l’elemento “necessario” e “prioritario” per “la definizione delle parti economiche e normative” del Contratto.
Se è così, il fatto che, per usare altre parole del comunicato sindacale, vi siano delle “distanze” tra le posizioni delle parti, distanze che ancora “permangono”, non appare drammatico ma, ci permettiamo di dire, fisiologico.
Nel pomeriggio, è poi uscita una nota congiunta di Federmeccanica e Assistal, nota in cui sono espressi concetti non dissimili da quelli presenti nel testo sindacale, anche se espressi con un tono che ci è parso più freddo. Nella nota imprenditoriale, viene infatti messo l’accento sulla constatazione che rimangono “distanze” fra le posizioni delle delegazioni trattanti.
“Rimangono distanze e rimane la volontà di trovare un equilibrio sui vari punti e complessivamente considerando tutte le parti del Contratto Collettivo Nazionale.”
Questo l’esordio della brevissima nota imprenditoriale. Nota che viene poi completata così: “Per dare una spinta al negoziato sono stati programmati incontri con la partecipazione delle rispettive delegazioni”. Seguono le date sopra citate.
Concludendo. Le due prossime settimane, pardon i quattro prossimi incontri, ci diranno se siamo stati troppo ottimisti sulle prospettive di questa complessa trattativa.
@Fernando_Liuzzi