Primo via libera della Camera dei Deputati al decreto dignità. La Camera ha approvato la conversione in legge del decreto nella tarda serata di ieri, con 312 sì, 190 no ed un astenuto, al termine di una maratona in Aula iniziata lunedì e che ha visto la partecipazione ai lavori da parte del vicepremier Luigi Di Maio dai banchi del governo. Il decreto, che scade l’11 settembre prossimo, passa ora all’esame del Senato che dovrebbe licenziarlo definitivamente entro il 10 agosto.
Tra le principali modifiche al testo del decreto dignità , è stato deciso che i nuovi voucher potranno essere utilizzati anche in agricoltura, negli enti locali e nelle strutture alberghiere e ricettive che hanno alle loro dipendenze fino ad 8 lavoratori. La durata di fruibilità dei voucher viene estesa da tre a dieci giorni ma solo per l’agricoltura, per gli alberghi e per gli enti locali.
Per quanto riguarda i contratti di lavoro, se non vengono indicate le causali dopo 12 mesi il tempo determinato si trasforma automaticamente in tempo indeterminato. I contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione, invece, non possono superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato dell’impresa. Le nuove norme del decreto dignità sui contratti a termine non si applicano fino al 31 ottobre alle proroghe dei contratti in essere.
Novità anche per i lavoratori portuali, che sono esentati dalla stretta sui contratti di somministrazione, che equipara questa forma contrattuale al contratto a tempo determinato.
Confermati fino al 2020 gli incentivi triennali per l’assunzione con contratto a tutele crescenti degli under 35, introdotti per il 2018 con l’ultima legge di bilancio. La norma prevede uno sconto del 50% dei contributi previdenziali per tre anni dall’assunzione fino ad un massimo di 3.000 euro l’anno.
Sale da un minimo di 3 ad un massimo di 27 mensilità (rispettivamente da 2 a 18 mensilità) l’indennità da corrispondere al lavoratore ingiustamente licenziato in caso di conciliazione con l’azienda.
Per il lavoro domestico non scatteranno gli aggravi contributivi dello 0,5% previsti dal decreto dignità per i rinnovi dei contratti a termine.
Alzata dal 10% al 50% la soglia di riduzione dei dipendenti oltre la quale le imprese perderanno gli incentivi commisurati ai livelli occupazionali.
Le sanzioni comminate alle imprese che delocalizzano dopo aver incassato aiuti di Stato andranno al finanziamento di contratti di sviluppo per la riconversione dei siti in disuso a causa della delocalizzazione anche sostenendo l’acquisizione da parte degli ex dipendenti.
Non scatta la sanzione del recupero dell’iperammortanto se i beni incentivati per loro natura sono destinati all’uso in più luoghi e vengono spostati temporaneamente, anche all’estero.
Per il triennio 2019-2021 una quota delle assunzioni autorizzate delle regioni, da definire in Conferenza Stato-regioni, sarà “dirottata” per il potenziamento dei centri per l’impiego.
I professionisti e le imprese potranno compensare i debiti e i crediti vantati nei confronti della Pubblica amministrazione nel 2018.
I soggetti obbligati alla comunicazione periodica delle fatture non saranno più obbligati ad annotarle nei registri.
Rinviata dal 1 luglio prossimo al 1 gennaio 2019 l’entrata in vigore della fattura elettronica per le imprese di distribuzione di carburanti.
Per il gioco d’azzardo è consentito l’uso delle slot esclusivamente inserendo la tessera sanitaria per impedirne l’uso da parte dei minori. Dal 1 gennaio 2020 dovranno essere eliminate le macchine slot “prive di meccanismi idonei ad impedire l’accesso ai giochi da parte dei minori”. Inoltre, gli esercizi pubblici ed i circoli privati che non hanno al loro interno slot e macchine per il gioco d’azzardo potranno esporre il logo ‘No-slot’.
Saranno riportati messaggi sui tagliandi dei gratta e vinci che avvertono i giocatori sui rischi della ludopatia, sul modello di quelli presenti nei pacchetti di sigarette. I messaggi saranno riportati su entrambi i lati in modo da coprire almeno il 20 per cento della superficie.
Via libera all’aumento delle sanzioni per chi viola i divieti sulla pubblicità dei giochi o sulle sponsorizzazioni. La sanzione sale dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e non potrà essere inferiore a 50.000 euro.
Per il capitolo scuola, proroga fino al giugno 2019 per gli insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia con diploma magistrale che dopo una sentenza del Consiglio di Stato non hanno più l’abilitazione all’insegnamento. Nel frattempo verrà bandito un concorso straordinario aperto ai laureati in scienza della formazione e alle insegnanti diplomate magistrali con almeno due anni d’insegnamento negli ultimi 8.
Viene abrogata la norma che prevede la scadenza delle collaborazioni per i precari della scuola (docenti, non docenti, amministrativi e tecnici) che superano i 36 mesi.