“L`impianto di regole della legge 84 del 1994 sulla portualità resta l’elemento cardine del settore e, piuttosto che smontato, va assolutamente irrobustito con l’auspicio che il decreto maggio dia una spinta verso questo obiettivo”. Lo sostengono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, spiegando che “c`è la necessità di un rafforzamento del sistema di regolazione del mercato delle imprese e del lavoro per un efficientamento, capace di cogliere i cambiamenti in atto e, nel contempo, consolidare la centralità del soggetto che garantisce la fornitura del lavoro portuale, il cui modello organizzativo ha caratteristiche di qualità, flessibilità, funzionalità e sicurezza”.
“Lo strumento per la competitività tra le imprese, regolata dall`applicazione del contratto nazionale di settore – proseguono le tre organizzazioni sindacali – non è la deregolamentazione di ciò che funziona ma il rispetto delle regole in maniera puntuale e non disinvolta, come purtroppo spesso accade. L`efficienza del lavoro e della sicurezza non può prescindere dal rispetto delle norme e delle regole ed in questo contesto ci si deve muovere. In questo periodo di grande difficoltà i lavoratori dei porti con grande senso del dovere e professionalità hanno continuato a garantire, in modo impeccabile, l`afflusso delle merci e gli approvvigionamenti minimi per il paese”.
Secondo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti: “serve rapidamente superare una visione e gestione localistica della portualità che ha bisogno anche di un`applicazione univoca delle regole, troppo spesso lasciate alla discutibile interpretazione delle singole Autorità di Sistema Portuale. Non è più tollerabile la frequente applicazione distorta dell’art.16 sull`autoproduzione delle operazioni portuali ed è fondamentale il pieno rispetto dei piani operativi per cui ciascuna impresa viene autorizzata con i rispettivi organici collegati”.
“L’intero cluster portuale – affermano infine i tre sindacati – è chiamato a respingere gli attacchi al sistema delle regole vigenti e a vigilare che le stesse siano sempre rispettate, così come dovrà coagularsi sulle necessità rappresentate al governo per la gestione dell’attuale emergenza e della prospettiva del settore”.
E.G.