Il Pil italiano del terzo trimestre ha fatto registrare una crescita dello 0,1% in termini sia congiunturali, sia tendenziali. Lo rende noto l’Istat, che rivede al rialzo la stima preliminare diffusa a fine ottobre quando il tasso di crescita era risultato nullo in termini sia congiunturali, sia tendenziali, mentre rimane inalterata la crescita acquisita per il 2023 (+0,7%).
Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna risultano in crescita i consumi finali nazionali in misura pari allo 0,6%, mentre gli investimenti fissi lordi si riducono dello 0,1%. Le importazioni sono diminuite del 2% e le esportazioni sono aumentate dello 0,6%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +0,4 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,4 i consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private (Isp), mentre è risultato nullo il contributo sia degli investimenti fissi lordi, sia della spesa delle amministrazioni pubbliche. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 1,3 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato pari ad un punto percentuale.
Si rilevano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,2%) e andamenti positivi sia nell’industria sia nei servizi (+0,3% e +0,1% rispettivamente).