“Confermiamo la nostra netta contrarietà alla cessione da parte di Gedi Digital dei due rami d`azienda Operations multimediali e Demand & delivery alla società di consulenza Accenture. Il caso rischia di diventare dirompente per l’intero settore grafico-editoriale. Pertanto, chiediamo con urgenza un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti”. Lo sottolineano in una nota i sindacati di categoria Slc Cgil e Fistel Cisl.
“Quello digitale è uno dei pochi comparti in sviluppo del gruppo. Per di più, uno dei due rami oggetto del conferimento rappresenta il cosiddetto core business della produzione editoriale digitale”, spiegano. “Pur non condividendo la scelta di esternalizzazione, ci saremmo riservati di avallare l’operazione qualora ci fosse stata una continuità nell’applicazione del contratto nazionale Grafico Editoriale. A questa nostra condizione Accenture ha risposto con una totale e incomprensibile chiusura, ribadendo di voler adottare come futuro contratto di riferimento il contratto nazionale dei Metalmeccanici, per una presunta omogeneità di trattamento del personale del gruppo”.
“Una decisione sbagliata, poiché – sottolineano i sindacati – il contratto nazionale Metalmeccanico non ha nulla a che vedere con l’attività editoriale, aggravata dal fatto che, nell’ambito del rinnovo contrattuale, avevamo già intrapreso un importante lavoro di rinnovamento normativo con le controparti, volto all’introduzione di nuovi profili professionali coerenti con la transizione digitale. Un quadro articolato che prevede, tra i diversi aspetti, percorsi di inclusività contrattuale per tutte le figure già operanti nelle stesse aziende, in modo da rappresentare meglio la nuova composizione del settore editoriale”.
“Riteniamo deleteria questa prassi di voler aderire, senza alcun riferimento al settore merceologico di appartenenza, ai contratti nel Paese più diffusi – proseguono -. Nello specifico, la transizione digitale nel mondo della comunicazione ha e avrà bisogno di politiche settoriali precise e dedicate. Per fare un esempio, con il cambio di contratto sarebbero inapplicabili le norme di sostegno e tutela dedicate all’editoria, come la legge 416”.
E.G.