“Non ci piace l’idea dell’allungamento dell’età pensionabile. Avevamo espresso un parere assolutamente negativo, perché ci sembra che sia una misura che è percepita molto male dalle persone”. È uno dei due grandi ‘’no’’ che Daniela Fumarola, a nome della Cisl, esplicita sulla manovra. Intervistata da Sky tg Economia, la leader Cisl osserva che la misura sulle pensioni è stata ‘’edulcorata di un mese ma noi auspichiamo che questo possa essere escluso, e invece che si torni a quota 103 e che opzione donna venga riconsiderata”. Ma è solo un primo giudizio, avverte, “vogliamo vedere e poi eventualmente giudicare”.
L’altro grande ‘’no’’ cislino è sulla rottamazione delle cartelle: “Assolutamente no”, spiega Fumarola, “perché le tasse fino a prova contraria fino al 75% vengono pagate da lavoratori e pensionati. Noi pensiamo che sia importante continuare invece una lotta all’evasione che negli anni scorsi ha prodotto risultati importanti. Pensiamo che sia altrettanto importante aver chiesto di incrementare il prelievo fiscale sulle rendite immobiliari e finanziarie”.
Ma il giudizio, almeno relativamente a quello che della manovra si sa attualmente, è complessivamente positivo: “Se c’è un filo che deve tenere insieme gli elementi che costituiscono questa manovra, secondo noi è dare risposte a lavoratori, pensionati, famiglie e imprese. Mi pare che questo filo in qualche modo tenga, tenuto conto che abbiamo quelle risposte”, anche se “per i pensionati pensiamo vada fatto qualcosa in più”, osserva la leader Cisl.
La manovra, infatti, “va nella direzione di dare una spinta alla crescita dei salari”. In particolare, “c’è il sostegno alla contrattazione nazionale. Pensiamo che sia un passo che però deve essere ben circoscritto. Non vogliamo assolutamente che si creino disparità tra lavoratori di comparti diversi. C’è la detassazione degli accordi di produttività, una richiesta che noi abbiamo sempre fatto”.
Poi, naturalmente, ci sono “altre priorità” sulle quali la Cisl aveva avanzato proposte: “E’ chiaro che bisogna capire meglio come queste misure possono essere messe in campo. C’è un fondo che riguarda i lavoratori del pubblico impiego, perché bisogna chiudere i contratti di scuola, ricerca, istruzione ed enti locali. Ci sono interventi per le donne, le famiglie, i giovani – ha aggiunto Fumarola – e c’è un’attenzione al Sud”.
Secondo Fumarola, inoltre, “bisognerebbe riorganizzare i tanti bonus che vengono dati alle imprese e orientarli verso quelle che applicano i contratti nazionali sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative, quelle imprese che esercitano responsabilità sociale e che esercitano partecipazione”.