Il Documento di economia e finanza approda questa mattina sul tavolo del Consiglio dei ministri e sarà il primo del governo Meloni. Secondo le stime programmatiche riferite da fonti del Mef, per il 2023 il governo prevede una crescita del prodotto interno loro dell’1%, con un deficit al 4,5%. Il quadro tendenziale stima un pil in rialzo dello 0,9% e un deficit al 4,35%. Per il 2024, invece, è prevista una crescita programmatica del prodotto interno lordo dell’1,4%, con un deficit oltre il 3%. Il debito pubblico italiano si assesterà nel 2022 al 144,4%, ma secondo le stime programmatiche contenute nel Def calerà al 140,9% nel 2025.
Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, commenta a Radio Anch’io: “Bisogna leggerlo nei contenuti, mi sembra però che continui a dimenticare, da quello che leggiamo sui giornali, il lavoro, i pensionati, lavoratori il tema delle diseguaglianze. Di questo non se ne parla più”.
“La politica ha dimenticato i più deboli – ha aggiunto – sono lo sviluppo e gli investimenti che permettono di superare il deficit. Senza questi l’economia si ferma, qualcuno si deve essere scordato le regole di macroeconomia”.
e.m.