Le imprese italiane si trovano ad operare in un contesto piuttosto sfavorevole, partono da una posizione assai svantaggiata: L’Italia è all’ultimo posto tra i 27 Paesi dell’Ue per regolamentazioni business friendly. È tra i dati che emergono dai test sulla competitività del sistema industriale nei 27 Paesi dell’Unione, base della comunicazione della Commissione Europea “Politica industriale: rafforzare la competitivita” presentata oggi a Roma. Il documento sottolinea le notevoli differenze tra i diversi Paesi. La produttività media del lavoro nel settore manifatturiero va da quasi il 125% del valore aggiunto lordo per persona occupata in Irlanda a meno del 20% in Bulgaria. La percentuale delle imprese innovatrici varia dall’80% in Germania al 25% in Lettonia. Le regolamentazioni business-friendly sono maggiormente sviluppate in Finlandia mentre l’Italia si situa all’ultimo posto. L’industria italiana, è ancora un esempio, è molto in alto sulla scala della qualità nei settori ad elevata intensità di manodopera ma sotto la media nelle industrie a forte contenuto tecnologico. Ed è sotto la media per intensità di ricerca e sviluppo. Pesa anche, tra l’altro,l’assenza di una strategia nazionale globale in materia di energia, una delle principali carenze strutturali dell’Italia. (LF)
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