La disoccupazione nel 2010 é salita all’8,4% rispetto al 7,8% registrato nel 2009 ed é il dato più alto dal 2004, inizio delle serie storiche omogenee. Lo comunica Istat. L’occupazione in media anno é scesa dello 0,7% (153mila unità); il tasso di occupazione 2010 si attesta al 56,9% da 57,5 del 2009. Nel quarto trimestre il tasso di disoccupazione é all’8,7% (8,6% nel quarto trimestre 2009).
La disoccupazione giovanile sale di 2,4 punti percentuali nel 2010 arrivando a 27,8%, con un massimo del 40,6% per le donne residenti nel Mezzogiono. Il numero dei disoccupati, nel 2010, rileva Istat, é aumentato su base annua dell’8,1% (158mila unità), soprattutto a causa della forte crescita registrata nella prima parte del 2010. “L’incremento della disoccupazione – spiega l’Istat – interessa più estesamente le regioni settentrionali e, in sei casi su dieci, é dovuto a quanti hanno perso il lavoro”.
La crescita della disoccupazione riguarda sia gli uomini (dal 6,8% al 7,6%) sia le donne (dal 9,3% al 9,8%) e appare concentrato soprattutto nel Mezzogiorno (13,4% dato complessivo; uomini 12%, donne 15,8%).
La flessione dello 0,7% dell’occupazione, spiega Istat, é dovuta esclusivamente alla componente maschile (-1,1%, pari a 155mila unità rispetto al 2009). Tra il 2009 e il 2010 l’occupazione italiana é scesa di 336mila unità e il tasso di occupazione si é attestato al 56,3% dal 56,9% mentre l’occupazione straniera é aumentata di 183mila unità ma il tasso di occupazione é sceso al 63,1% dal 64,5%. Alla “sensibile discesa” dell’1% dell’occupazione dipendente (167mila unità), rileva Istat, si contrappone il lieve incremento di quella indipendente (+0,2% pari a 14mila unità). Nell’industria, per il secondo anno consecutivo, gli occupati sono scesi del 4% (190mila unità) e la riduzione interessa soprattutto le aziende con oltre 50 dipendenti; il terziario registra un aumento dello 0,2%, pari a 35mila unità in più su base annua. L’occupazione a tempo pieno scende dell’1,6% (-308mila unità) e quella a tempo parziale aumenta del 4,7% (156mila unità). Il tasso di inattività si attesta al 37,8%, due decimi in più rispetto al 2009 e tra gli inattivi, rileva Istat, “cresce soprattutto il numero di quanti cercano lavoro non attivamente (+7,7% pari a 105mila unità). (FRN)
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