Si chiamera’ “Il cammino della responsabilità” la mobilitazione che, in vista della manovra, la Cisl intende mettere in campo per “promuovere le ragioni di un Patto sociale che leghi crescita, salari, coesione e partecipazione”. La mobilitazione, coinvolgerà Federazioni e strutture confederali di ogni livello, si articolerà in una serie di iniziative sui territori e nei luoghi di lavoro, e terminerà con una manifestazione nazionale a Roma. La decisione e’ annunciata nel documento approvato oggi all’unanimità dal Comitato Esecutivo nazionale della Cisl, che assume e fa proprie le linee tracciate dalla relazione della segretaria generale Daniela Fumarola.
Il documento approvato dall’Esecutivo dà mandato ai gruppi dirigenti dell’organizzazione di “mettere in atto iniziative tese a sensibilizzare e diffondere le ragioni di una impostazione concertativa che punti agli obiettivi di crescita, lavoro di qualità, coesione sociale, diffusione della partecipazione e rinnovi contrattuali”. Lo scopo è “raggiungere un patto sociale nazionale, con specifiche declinazioni sul territorio e nei diversi comparti”.
Attraverso assemblee, manifestazioni e momenti pubblici di dialogo con istituzioni, la Cisl punta a promuovere “una piattaforma comune per il futuro del Paese”, ma -sottolinea il testo- “respingendo polarizzazioni sterili e derive ideologiche”, e riaffermando invece la “centralità della contrattazione collettiva, della legalità e della responsabilità verso l’interesse generale”.
Quanto alla manovra di bilancio 2026, o meglio alle anticipazioni che sono fin qui emerse, il documento ne sottolinea luci e ombre. In particolare, insiste sulla necessità di rilanciare “investimenti ad alto moltiplicatore sociale, a partire da competenze, innovazione e sanità, e una gestione della finanza pubblica che non sacrifichi più crescita e coesione”.
Tra le priorità che Via Po indica al governo: un adeguato alleggerimento fiscale per il ceto medio, la defiscalizzazione degli accordi negoziati sul secondo livello, ma anche il no netto all’estensione della flat tax per gli autonomi, “che penalizza lavoratori dipendenti e pensionati”. invece, al governo la Cisl chiede “sostegno ai rinnovi contrattuali, rilancio del welfare, della sanità pubblica e della non autosufficienza”.
“Lavoratori e pensionati -si legge ancora-hanno contribuito in modo determinante al gravoso risanamento dei conti pubblici attraverso il fiscal drag”: per loro la Cisl chiede quindi misure decise di sostegno, anche “attraverso la defiscalizzazione delle tredicesime, la detassazione del lavoro scomodo, l’abbassamento della seconda aliquota Irpef fino a 60mila euro e l’adeguamento pieno delle pensioni all’inflazione”.
“La manovra 2026 – continua il documento – deve rappresentare il primo passo verso un Patto Sociale di medio periodo, fondato su produttività e redistribuzione, crescita dei salari e delle pensioni, partecipazione e lotta alle diseguaglianze”. Per la CISL, “le leve per la produttività sono chiare: competenze, capitale organizzativo, crescita dimensionale delle imprese, riduzione dei divari sociali e territoriali e partecipazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti ai processi decisionali e ai risultati”.
Con “Il Cammino della Responsabilità”, si legge ancora, la Cisl chiama “tutto il Paese” – istituzioni, imprese, lavoratori e società civile – a contribuire a questo percorso. “Servono responsabilità e visione comune – conclude il documento – per costruire un futuro di sviluppo e di giustizia sociale, in cui la manovra di bilancio non sia solo un elenco di cifre, ma il primo passo concreto verso un nuovo grande accordo per l’Italia”.