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Nel Lazio cresce il contagio del virus tra il personale sanitario, i sindacati: tamponi per tutti

redazione
Marzo20/ 2020

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SANITA’
“Continuano a crescere tra il personale sanitario delle aziende sanitarie pubbliche e private e anche tra i lavoratori degli appalti nelle strutture sanitarie del Lazio i casi positivi al Covid-19. Le categorie in questi giorni hanno denunciato quanto sia urgente stabilire controlli, fornire adeguati dispositivi e garantire maggiore sorveglianza del personale. Nelle ultime ore stanno aumentando esponenzialmente i casi positivi tra i lavoratori, solo ieri si sono registrati nuovi focolai, all’IFO, all’Ospedale di Civitavecchia  e al San Camillo”. Così, in una nota. Cgil Cisl e Uil del Lazio.
“Il paradosso – continua la nota – è che gli ospedali potrebbero diventare essi stessi, come già accaduto in altre regioni, focolai non controllabili del virus. Abbiamo finora cercato di contrastare allarmismi e speculazioni, ma ora i numeri fanno emergere un rischio evidente, quello di vanificare l’effetto delle misure di contenimento che i cittadini stanno seguendo da 14 giorni. Servono tamponi per tutti gli operatori asintomatici, medici, infermieri, operatori sociosanitari, addetti ai servizi di pulizie e sanificazione, pasti, lavanolo e manutenzione. Va predisposta subito una pianificazione dei controlli, valida per tutte le strutture sanitarie, a cui nessuna azienda possa derogare: si dovranno stabilire le modalità e tempi in cui saranno controllati tutti i lavoratori, a partire da chi è venuto a contatto con pazienti positivi, per arrivare a tutti coloro che hanno operato e stanno operando in ambienti dove sono stati trattati. 
“Per fare questo è necessario con urgenza ampliare i laboratori presso i quali è possibile verificare i tamponi perchè quelli finora previsti non riescono a smaltire le richieste. Abbiamo notizie di ambulatori già pronti per fare le analisi alla ASL Rm5 e alla ASL Rm6 e chiediamo che vengano prontamente attivati. Nelle strutture, pubbliche e private, si sta facendo l’impossibile, e nessun lavoratore si tira indietro, ma è giustamente elevata la preoccupazione per la propria salute, di quella dei colleghi, dei pazienti e dei propri familiari. È inammissibile sottovalutare il rischio di dimezzare il personale. Come già stanno facendo altre regioni, è fondamentale che si stabiliscano procedure certe e controlli a tappeto per i lavoratori che garantiscono servizi essenziali, altrimenti verranno vanificati gli sforzi e si perderanno risorse preziose per la tenuta del sistema. Se si vuole sconfiggere l’espansione del virus, oltre a fare di più nel reclutamento di personale e nell’approvvigionamento e distribuzione dei dispositivi di protezione necessari, è urgente partire subito con i tamponi. La Regione solleciti il Governo perché diventino misure nazionali. In caso contrario, ci mobiliteremo con tutte le iniziative necessarie per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori”.
redazione