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Recovery Fund, Bonomi: non spacchettare risorse tra i ministeri

redazione
Novembre11/ 2020

“La crisi che stiamo vivendo ha evidenziato i gap che hanno frenato lo sviluppo del paese in questi anni. Ha reso a tutti chiara l’importanza di investire in riverca e innovazione per essere protagonisti e non solo utilizzatori nelle grandi sfide tecnologiche, digitale, ambientale e nergetica e non ultimo della salute”. Lo ha sottolineato il presidente di Confindusria, Carlo Bonomi in un messaggio al convegno on line della Luiss Business School e Confindustria digitale, “Investire, accelerare, crescere – Dall`Agenda digitale al Recovery Fund: colmare i ritardi, rilanciare il Paese”.

“La vera sfida paese – ha detto Bonomi – sarà garantire l’esecuzione efficace e in tempi rapidi degli interventi. Diventa per tanto fondamentale dotare il Pnrr di un unico fondo Recovery in cui inserire le risorse senza spacchettarli tra i ministeri e di una governance unitaria direttamente collegata alla presidenza del Consiglio che sappia mettere in sinergia i diversi livelli istrituzionali coinvolti”.

“Fontamentale anche lavorare in Europa – ha aggiunto – per introdurre un quadro flessibile sugli aiuti di stato coerente con gli obiettivi del Recovery plan, un framework temporaneo nell’ambito degli aiuti di Stato per i progetti del Recovery plan”.

“Il piano nazionale di ripresa e resilienza – ha spiegato il presidente di Confindustria – rappresenta un’incredibile opportunità di accelerare i progetti, interventi riforme che devono essere necassariamente parte di una strategia più complessiva di sviluppo Paese di medio lungo periodo coerente e sinergico con il framework europeo e con interventi già già definiti a livello nazionale. I temi del digitale sono una componente fondamentale di tutti gli interventi in cui dovranno articolarsi le sei missioni principali individuate dal governo.

Si dovrà puntare sul digitale per innovare tutti gli ambiti produttivi e sociali e sostenere lo sviluppo e il consolidamento delle filiere tecnologiche nazionali”.

Per Bonomi “si dovranno individuare grandi progetti di filiera integrati, immediatamente cantierabili, riguardanti snodi strategici con benefici diffusi realizzati da partenariati industriali in una logica di finanziamento pubblico privato. Tale azione è fondamentale per rafforzare le filiere tecnologiche nazionali”.

E.G.

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