“Il nostro è un Paese che cresce meno degli altri. Negli ultimi 20 anni l’Italia è infatti cresciuta mediamente di mezzo punto all’anno, a fronte dell’1,4% della zona euro. Penso poi al lavoro. Che arranca. A farne le spese, sono soprattutto i giovani che sempre più spesso sono costretti a cercare una speranza di futuro fuori dalla loro terra, con un saldo negativo di 340mila giovani emigrati in 10 anni dal Meridione al Nord”. A fotografare lo stato di salute dell’economia italiana è il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, in occasione dell’assemblea dell’Associazione, sottolineando che il mondo delle imprese sta aspettando il Dl crescita.
“Il lavoro, non dimentichiamolo, è creato dall’impresa. Per questo, vanno sostenuti gli investimenti, vanno rimossi i tanti ostacoli che ne frenano lo sviluppo, va reso più fluido il mercato del lavoro. Siamo in attesa – ha aggiunto Sangalli- del decreto crescita. Intanto, va però detto, bene la scelta di rafforzare l’impegno a sostegno delle imprese, dal ripristino del superammortamento, il nuovo processo di riduzione dell’Ires sugli utili reinvestiti e la prosecuzione del percorso d’innalzamento della deducibilità Imu gravante sugli immobili d’impresa. Bene pure le più ampie missioni affidate alla “nuova Sabatini” e al Fondo centrale di garanzia”.
Resta il tema “dell’efficienza del sistema Paese.
Penso quindi agli eccessi, di carico fiscale e burocrazia, e ai deficit, d’infrastrutture e di legalità. E’ un tema, certo, d’investimenti pubblici: penso ai collegamenti veloci nel Mezzogiorno, alla Tav, alla connessione digitale a banda ultra larga: il decreto “Sblocca Cantieri” sembra andare in questa direzione. Ed è anche un tema di semplificazione, della pubblica amministrazione e delle istituzioni”, ha concluso.
TN