Sfruttare i viventi (120 pagine, 13,00€) è il saggio del dottore di ricerca e insegnante di filosofia francese Paul Guillibert che inaugura la collana Ecologiche dell’editore Ombre Corte. Un testo militante e rigoroso che si colloca all’interno della critica marxista dell’ecologia politica, un filone che studia la centralità dei rapporti di classe nella crisi ecologica. Ma appunto, interroga l’autore, in che modo la crisi ecologica è legata a forme capitalistiche di sfruttamento del lavoro? Il punto di partenza del ragionamento, infatti, è la sostanziale assenza del concetto di lavoro dal dibattito contemporaneo, laddove lo sfruttamento del lavoro è effettivamente al centro della crisi ecologica pur sottoposto a un’operazione di occultamento attraverso le mirabilie dell’innovazione e la moralizzazione dei comportamenti individuali.
L’autore, dunque, porta a galla i nessi che danno vita all’ecocidio, sottolineando in particolare come le forme di sfruttamento del lavoro – sia esso salariato, servile, domestico o coloniale – abbiano modellato il fenomeno, sia da una prospettiva diacronica che sincronica. Dal ragionamento, poi, non è esclusa l’oppressione di genere: attraverso le teorie dell’eco-femminismo, infatti, Guillibert mette in risalto il ruolo invisibilizzato del lavoro domestico, principale leva per la riproduzione della forza lavoro e, quindi, del sistema capitalistico stesso (come teorizzato anche dalla nostra Silvia Federici). Ma non si tratta solo di sfruttamento umano, precisa, bensì dei viventi in senso lato, umani e non, per mano della produzione capitalistica che non si è adattata alla natura, ma ha fatto sì che questa si adattasse ai suoi obiettivi di crescita illimitata a basso costo, mettendo a valore tutti processi vitali. Un vero e proprio biocapitalismo, in cui “la vita stessa appare essere sempre più incorporata nella sfera finanziaria e più in generale nella creazione di valore”.
La questione ecologica, dunque, andrebbe ripensata nell’ottica di una transizione verso una società profondamente diversa, più giusta sul piano dei rapporti di potere tra lavoro e capitale e sicuramente orientata alla liberazione del lavoro e delle soggettività. Guillibert propone un’agenda politica alternativa, come affermano Maura Benegiamo ed Emanuele Leonardi nella prefazione, “che, attraverso l’ecologia, ridefinisce la classe come uno spazio di convergenza, in cui si riconosce una radice comune – l’accumulazione del capitale incarnata nell’ideologia della crescita – a diverse forme di violenza: coloniale, estrattivista, di genere”. Qualsiasi soluzione immaginabile, suggerisce l’autore, richiede dunque in prima battuta “il superamento dell’imperativo del profitto a ogni costo, nelle sue forme combinate di produttivismo, patriarcato e colonialismo”. Per cui, per attenuare gli effetti della crisi ecologica, bisogna attaccare il meccanismo di estrazione del plusvalore dai viventi, il dominio stesso del capitale. La proposta è quella di un “comunismo dei viventi” dove il lavoro e la produzione rispondono a bisogni umani (e non) e non all’accumulazione.
Il radicale appello lanciato in Sfruttare i viventi è animato principalmente da un’urgenza teorica che, in quanto tale, non sembra approdare a soluzioni praticabili rischiando così il limbo del grande mondo delle idee (pure coraggiose e valevoli). Piuttosto, a fronte della sua complessità, del grado di approfondimento e della maieutica del ragionamento, il saggio andrebbe considerato come punto di partenza per una riflessione che dilaghi dai confini accademici e penetri nel profondo di quell’alleanza invocata dall’autore tra il movimento operaio, i movimenti ecologisti, l’eco-femminismo e le lotte per i diritti dei viventi. La sensazione, poi, è che si trascuri il fatto che alla base di tutto ci sia l’assenza di una forte coscienza di classe (e di genere) che, è evidente, è stata tra le prime vittime del capitalismo così come lo conosciamo.
Elettra Raffaela Melucci
Titolo: Sfruttare i viventi
Autore: Paul Guillibert
Editore: Ombre Corte – Collana Ecologiche
Anno di pubblicazione: 2025
Pagine: 120 pp.
ISBN: 9788869483066
Prezzo: 13,00€