I sindacati dell’agroindustria, Flai Cgil, Fai Cisl, Uila e Confederdia, hanno lanciato l’allarme. L’imminente scadenza degli ammortizzatori sociali, i ritardi nei bandi sulla biodiversità e, più in generale, l’assenza di una chiara strategia di rilancio di AIA, ARA e ANA, spingono i sindacati di categoria a chiedere al MIPAAF la convocazione urgente di un tavolo istituzionale, per affrontare le molteplici problematiche legate al sistema dei servizi agli allevatori.
“Negli ultimi anni – spiegano in una nota congiunta -, i lavoratori hanno pagato sulla propria pelle, con il ricorso agli ammortizzatori sociali ed, in molti casi, vedendosi ridotto l’orario di lavoro, la mancanza di un piano di riforma e rilancio delle Associazioni allevatoriali di cui sono dipendenti. L’effetto di queste scelte – proseguono – , ha fatto sì che oggi il personale sia appena sufficiente a garantire i servizi minimi a vantaggio di una filiera tanto importante come quella zootecnica, quali i controlli sul bestiame e l’iscrizione ai libri genealogici delle specie, strumenti fondamentali per il rilancio del Made in Italy. Crediamo – concludono – che sia arrivato il tempo di ripensare un modello che sia in grado di restituire certezze sul futuro dei lavoratori e dei servizi di qualità alla generalità degli allevatori. I lavoratori non possono più aspettare, pertanto in assenza di una risposta rapida e concreta da parte del MIPPAF , valuteremo unitariamente le iniziative da mettere in campo a tutela del personale di AIA, ARA e ANA e per restituire a questo settore la centralità che merita”.