“Questa mattina è stato convocato d`urgenza il tavolo ministeriale per la vertenza Wartsila alla presenza del ministro Adolfo Urso. La direzione di Wartsila è ritornata sulla sua pozione e di fatto ha sottoscritto il testo discusso e definito con le rappresentanze sindacali al Mimit nella notte dello scorso 9 gennaio. Una posizione che sconcerta i lavoratori, ma conferma il comportamento fortemente altalenante rispetto agli impegni presi di Wartsila che sta condizionando la realizzazione del progetto di reindustrializzazione del sito triestino”. Lo dicono in un comunicato unitario i sindacati di categoria Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm.
La sottoscrizione della proroga dell`accordo quadro del 29 novembre 2022 e dell`addendum del 31 luglio 2023 “ripristina il vincolo dell`azienda a non aprire alcuna procedura di licenziamento almeno per i prossimi 6 mesi e vincola le parti a definire le condizioni per ottemperare al più presto l`obiettivo dello stesso accordo – proseguono – mantenere la vocazione industriale del sito con produzioni ad elevato valore aggiunto, valorizzando l`elevato valore professionale delle maestranze e producendo ricadute positive sul l`intero territorio triestino”.
“Ora aspettiamo in tempi brevi l`accordo tra Wartsila e Ansaldo Energia circa il trasferimento dell`immobile e delle attrezzature necessarie per la nuova attività produttiva e un confronto con la stessa Ansaldo sul piano industriale e sui tempi di reimpiego dei 300 lavoratori dichiarati in esubero da Wartsila, considerando fin d`ora non accettabile il termine del 2030 per la completa ricollocazione dei lavoratori e della piena ripresa delle attività produttive”.
Il tempo “scorre inesorabilmente – aggiungono – a circa 18 mesi dalla scellerata comunicazione dei 451 licenziamenti da parte della multinazionale finlandese, è necessario avere un piano industriale in breve tempo. Gli accordi hanno vincolato Governo e Regione Friuli Giulia a trovare una soluzione positiva alla vertenza. Il coinvolgimento di Ansaldo Energia nel progetto di reindustrializzazione del sito di Trieste potrebbe rappresentare una soluzione qualificante. Attendiamo necessariamente di conoscere il piano industriale”.
Sono state confermate dal Mimit le date del 22 e 26 gennaio e il 9 febbraio per gli incontri relativi alla definizione dell`accordo di programma. “Rimane prioritario costruire le condizioni per dare risposte occupazionali sia ai 300 lavoratori della produzione e sia ai del 600 lavoratori del service e delle basi di Genova, Napoli e Taranto. Il piano industriale 2023-25 illustrato dalla direzione italiana Wartsila manca ancora di impegni finanziari e industriali capaci di sostenere gli obiettivi del piano. Il prossimo incontro sarà programmato entro il 28 febbraio”.
e.m.