Le federazioni del pubblico impiego di Cgil, Cisl, Uil, e Cisal sono di nuovo sul piede di guerra per scongiurare i tagli alla produttività dei lavoratori, che verranno effettuati dopo la bocciatura da parte della Ragioneria generale dello Stato del piano contenente le misure di riduzione della spesa presentato dall`Inps. I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e denunciano il “nuovo pesante attacco nei confronti dei lavoratori dell`Istituto”.
“Non permetteremo nessun taglio alle retribuzioni in godimento e nessuna ulteriore riduzione delle risorse destinate all`erogazione dei servizi previdenziali”, tuonano Salvatore Chiaramonte, Andrea Nardella, Enrico Ponti e Davide Velardi, segretari nazionali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Fialp-Cisal.
“Se c`è un taglio da fare è quello sulla spesa improduttiva e sulle risorse inutilizzate. E occorre una riorganizzazione dell`ente, come il sindacato chiede da tempo, occorre un vero piano di organizzazione, per l`impiego e la valorizzazione del personale, per la gestione del patrimonio, per l`innovazione e il miglioramento delle procedure e dei servizi”.
“Tagliare i finanziamenti ai progetti speciali è ingiusto e insensato”, proseguono i segretari, “in primo luogo perché si penalizzerebbero, ad obiettivi raggiunti, lavoratori già sottoposti a blocco dei contratti” In un momento difficile come questo, con disoccupazione e cassa integrazione alle stelle, l`Inps non può essere utilizzato come il bancomat a cui ogni governo può attingere a piacimento”, sottolineano ancora i sindacalisti che stigmatizzano non solo la forte riduzione del personale, passato in un decennio da 40mila a 26mila unità, ma anche il continuo accanimento sui bilanci degli enti previdenziali, ultimo dei quali il taglio di 240 milioni di euro disposto dalla legge di stabilità. “E` uno scempio che va fermato, prima che metta in ginocchio i lavoratori, le famiglie e l`intero sistema di sicurezza sociale”, concludono i segretari di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa e Fialp-Cisal, che lanciano la mobilitazione: “mercoledì 2 ottobre assemblee in tutti gli uffici, venerdì 4 ottobre manifestazioni in tutte le sedi provinciali Inps del Paese”.