Unicredit starebbe considerando di tagliare fino a 10mila posti di lavoro e di ridurre del 10% i costi nell’ambito del nuovo piano strategico che verrà presentato a dicembre. La notizia sull’agenzia Bloomberg. Gli esuberi, scrive l’agenzia, colpirebbero principalmente l’Italia. I numeri sono ancora in fase di studio e potrebbero cambiare, risultando alla fine molto più bassi ma i sindacati sono già sul piede di guerra: “Se fosse vero sarebbe una vergogna, siamo pronti alla mobilitazione – ha commentato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – Manovre di questo tipo sono operazioni di sciacallaggio, tutte a danno del personale, di una banca che pretende di fare affari in Italia senza tener conto del contesto sociale del Paese”.
“Non siamo disponibili – ha dichiarato il segretario generale della Uilca, Massimo Masi – ad affrontare piani industriali e sfide senza essere preventivamente consultati ed informati”. La Uilca già sabato dopo l’intervista del Ceo Jean-Pierre Mustier a MF aveva espresso le proprie preoccupazioni. “Dottor Mustier io e la Uilca siamo molto perplessi da quanto riportato nella sua intervista. Le voci di un piano industriale lacrime e sangue che quotidianamente escono non ci rassicurano, anzi siamo molto preoccupati”. La banca, come da prassi, non ha commentato.