• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
mercoledì, 14 Maggio 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Due scioperi differenti

    Sciopero legittimo anche senza  l’intervento del sindacato

    Il volto della Chiesa che non vogliamo

    Provaci ancora, Papa

    Niente sesso, siamo studenti

    Niente sesso, siamo studenti

    MEGA vs MAGA: un nazionalismo europeo contro il populismo americano

    MEGA vs MAGA: un nazionalismo europeo contro il populismo americano

    Istat, a febbraio frena l’inflazione, prezzi a +0,6%

    Nel fallimento del datore di lavoro, il credito retributivo va ammesso al passivo al lordo dei contributi previdenziali a carico del lavoratore

    I due funerali del Papa

    I due funerali del Papa

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Ex-Ilva, nuove tutele per ArcelorMittal

    Ex Ilva, l’ennesimo pasticcio: dall’incendio alla Cig, cosa è successo a Taranto

    Menarini-ex IIA, Boschini (Fim-Cisl): cauto ottimismo sul buon esito dell’operazione Civitillo, ma vigiliamo sulla coerenza tra parole e fatti

    Menarinibus, Boschini (Fim-Cisl): l’azienda sta rispettando il piano industriale, ma occorre fare attenzione all’occupazione e all’ingresso del partner cinese

    Agricoltura, la denuncia dei sindacati: noi discriminati nel comitato di monitoraggio Pac

    Il sindacato alla sbarra: un processo per amor di polemica

    Rinnovato l’accordo economico collettivo

    Partecipazione, qualcosa di nuovo, anzi d’antico

    Formazione continua , per la prima volta il tasso di partecipazione sale oltre il 10% ma siamo ancora in basso nella classifica Ue. I dati del XXIV rapporto Inapp

    Formazione continua , per la prima volta il tasso di partecipazione sale oltre il 10% ma siamo ancora in basso nella classifica Ue. I dati del XXIV rapporto Inapp

    Volkswagen, voci di vendita per Italdesign, il sindacato si oppone

    Volkswagen, voci di vendita per Italdesign, il sindacato si oppone

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa Sanpaolo, nasce il fondo pensione unico

    Inapp, XXIV rapporto sulla formazione continua

    Il verbale di accordo per il rinnovo del contratto del cemento 2025-2027

    Colacem, siglata l’ipotesi di accordo integrativo di secondo livello

    Contratti, rinnovo per l’industria cemento, calce e gesso, aumenti di 175 euro

    La nota Istat sull’andamento dell’economia italiana – Marzo-aprile 2025

    L’aumento salariale nel triennio è di 143 euro

    Contratti, un altro rinnovo per i Chimici: firmata l’intesa per il Gas – Acqua, 282 euro di aumento complessivo e riduzione d’orario. Nell’accordo anche l’obbligo di certificare la rappresentanza

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Gli italiani non hanno più voglia di lavorare (e hanno ragione), di Charlotte Matteini. Edizioni Cairo

    Gli italiani non hanno più voglia di lavorare (e hanno ragione), di Charlotte Matteini. Edizioni Cairo

    Verrà il giorno. Le origini del Primo Maggio, di Martin Cennevitz. Editore Elèuthera

    Verrà il giorno. Le origini del Primo Maggio, di Martin Cennevitz. Editore Elèuthera

    Il lavoro è dignità – Le parole di Papa Francesco, di Giacomo Costa e Paolo Foglizzo. Edizioni Futura

    Il lavoro è dignità – Le parole di Papa Francesco, di Giacomo Costa e Paolo Foglizzo. Edizioni Futura

    Malesangue, di Raffaele Cataldi. Edizioni Alegre

    Malesangue, di Raffaele Cataldi. Edizioni Alegre

    Il dono e la città, di Giacomo Panizza. Edizioni Bibliotheka

    Il dono e la città, di Giacomo Panizza. Edizioni Bibliotheka

    La questione salariale, di Andrea Garnero e Roberto Mania. Editore Egea

    La questione salariale, di Andrea Garnero e Roberto Mania. Editore Egea

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Due scioperi differenti

    Sciopero legittimo anche senza  l’intervento del sindacato

    Il volto della Chiesa che non vogliamo

    Provaci ancora, Papa

    Niente sesso, siamo studenti

    Niente sesso, siamo studenti

    MEGA vs MAGA: un nazionalismo europeo contro il populismo americano

    MEGA vs MAGA: un nazionalismo europeo contro il populismo americano

    Istat, a febbraio frena l’inflazione, prezzi a +0,6%

    Nel fallimento del datore di lavoro, il credito retributivo va ammesso al passivo al lordo dei contributi previdenziali a carico del lavoratore

    I due funerali del Papa

    I due funerali del Papa

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Ex-Ilva, nuove tutele per ArcelorMittal

    Ex Ilva, l’ennesimo pasticcio: dall’incendio alla Cig, cosa è successo a Taranto

    Menarini-ex IIA, Boschini (Fim-Cisl): cauto ottimismo sul buon esito dell’operazione Civitillo, ma vigiliamo sulla coerenza tra parole e fatti

    Menarinibus, Boschini (Fim-Cisl): l’azienda sta rispettando il piano industriale, ma occorre fare attenzione all’occupazione e all’ingresso del partner cinese

    Agricoltura, la denuncia dei sindacati: noi discriminati nel comitato di monitoraggio Pac

    Il sindacato alla sbarra: un processo per amor di polemica

    Rinnovato l’accordo economico collettivo

    Partecipazione, qualcosa di nuovo, anzi d’antico

    Formazione continua , per la prima volta il tasso di partecipazione sale oltre il 10% ma siamo ancora in basso nella classifica Ue. I dati del XXIV rapporto Inapp

    Formazione continua , per la prima volta il tasso di partecipazione sale oltre il 10% ma siamo ancora in basso nella classifica Ue. I dati del XXIV rapporto Inapp

    Volkswagen, voci di vendita per Italdesign, il sindacato si oppone

    Volkswagen, voci di vendita per Italdesign, il sindacato si oppone

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa Sanpaolo, nasce il fondo pensione unico

    Inapp, XXIV rapporto sulla formazione continua

    Il verbale di accordo per il rinnovo del contratto del cemento 2025-2027

    Colacem, siglata l’ipotesi di accordo integrativo di secondo livello

    Contratti, rinnovo per l’industria cemento, calce e gesso, aumenti di 175 euro

    La nota Istat sull’andamento dell’economia italiana – Marzo-aprile 2025

    L’aumento salariale nel triennio è di 143 euro

    Contratti, un altro rinnovo per i Chimici: firmata l’intesa per il Gas – Acqua, 282 euro di aumento complessivo e riduzione d’orario. Nell’accordo anche l’obbligo di certificare la rappresentanza

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Gli italiani non hanno più voglia di lavorare (e hanno ragione), di Charlotte Matteini. Edizioni Cairo

    Gli italiani non hanno più voglia di lavorare (e hanno ragione), di Charlotte Matteini. Edizioni Cairo

    Verrà il giorno. Le origini del Primo Maggio, di Martin Cennevitz. Editore Elèuthera

    Verrà il giorno. Le origini del Primo Maggio, di Martin Cennevitz. Editore Elèuthera

    Il lavoro è dignità – Le parole di Papa Francesco, di Giacomo Costa e Paolo Foglizzo. Edizioni Futura

    Il lavoro è dignità – Le parole di Papa Francesco, di Giacomo Costa e Paolo Foglizzo. Edizioni Futura

    Malesangue, di Raffaele Cataldi. Edizioni Alegre

    Malesangue, di Raffaele Cataldi. Edizioni Alegre

    Il dono e la città, di Giacomo Panizza. Edizioni Bibliotheka

    Il dono e la città, di Giacomo Panizza. Edizioni Bibliotheka

    La questione salariale, di Andrea Garnero e Roberto Mania. Editore Egea

    La questione salariale, di Andrea Garnero e Roberto Mania. Editore Egea

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Inchieste e Dibattiti - Call center, inferno o paradiso? Il caso Vodafone - ‘Partita a scacchi’ con il cliente

‘Partita a scacchi’ con il cliente

15 Aprile 2010
in Call center, inferno o paradiso? Il caso Vodafone

Come abbiamo visto, il 30 per cento della retribuzione dei dipendenti Vodafone è legato alla soddisfazione del cliente. Un parametro che l’azienda ritiene fondamentale. L’indice di qualità del servizio è infatti il secondo per importanza che i manager citano durante le convention. Perchè in un mercato dove il prodotto è ormai indifferenziato, è la qualità del servizio che fa la differenza.

In Italia tuttavia “qualità del servizio” è spesso solo una parola. Il “customer satisfaction” è un po’ un oggetto misterioso: poche aziende sanno esattamente di cosa si tratti, e in genere sono o piccolissime imprese  o multinazionali. Diverso nel mondo anglosassone, dove il cliente è preso molto sul serio, anche perché le sue eventuali “insoddisfazioni” possono costare molto caro. Molto dipende poi dai settori: in quelli più antichi o tradizionali, come l’auto, il livello di cura del cliente è basso (con alcune eccezioni storiche, come Bmw), mentre è assai alto in comparti anche tradizionali, come banche e assicurazioni, che offrono servizi on line (Che Banca, Ing,  Direct, ecc). Il portale di vendita on line Yoox, per esempio, ha un indice di soddisfazione altissimo, ma anche lo storico marchio Chanel non scherza: se dopo aver acquistato un paio dei loro costosissimi occhiali da sole ti capita di rovinarlo, te ne rispediscono a domicilio uno nuovo di zecca, gratis e con i complimenti della casa.
Ma ottenere la soddisfazione del cliente, per una società che vende servizi telefonici, non è una passeggiata. Occorre investire tempo e denaro nel personale, formarlo ad hoc, organizzare il lavoro adeguatamente. La stragrande maggioranza  dei dipendenti di Vodafone è assunta a tempo indeterminato e ha partecipato a piani di formazione di lungo periodo, come abbiamo già visto. Ma non solo. Ciascun call center si occupa solo di un problema specifico: il che costa moltissimo all’azienda, ma consente all’operatore di rispondere sempre al cliente  con competenza. Questo comporta una gestione complicata dell’organizzazione del lavoro, e molto personale a disposizione: “perché se un giorno ti capitano 120 chiamate invece che 50  su un determinato argomento, non è possibile dirottarle su altri operatori, ma può elaborarle solo quel call center specifico. Il che richiede dunque qualche margine di flessibilità e una riorganizzazione costante dei turni. Per esempio: i privati chiamano più spesso il pomeriggio, le aziende al mattino, e il personale viene distribuito di conseguenza”, mi spiega il responsabile del centro di Ivrea.

I dipendenti nei call center (sono 8 quelli principali) interni di Vodafone sono circa 3 mila, altrettanti gli esterni, vale a dire operatori di aziende che forniscono servizio di call center a vari clienti. Su questi “esterni” finiscono le telefonate a minor complessità di gestione e nelle ore serali o nei festivi. Come scelta strategica Vodafone gestisce direttamente il supporto per tutti quei servizi che richiedono maggior personalizzazione dela relazione, e che, per complessità sono meno standardizzabili.
“Se non ci fosse questa attenzione maniacale ai dettagli – precisa il responsabile di Ivrea – non avremmo clienti disposti a spendere di più rispetto agli altri gestori”.

Quello del call center è considerato un percorso estremamente formativo: tanto che molti manager dei piani alti di Vodafone hanno iniziato qui. Per le attività di vendita da customer care l’interfaccia del call center è l’ufficio marketing; è lì che si studia come catturare nuovi clienti e tenersi quelli che già si hanno. Il percorso è questo: il call center riceve dal marketing il ‘canovaccio’ del prodotto, vale a dire il ‘copione’ delle telefonate che poi dovranno fare. Il testo viene rivisto dagli stessi addetti, e adeguato nel tono e nel linguaggio. I ragazzi del call center spesso correggono parecchio: loro conoscono il cliente meglio di chiunque, e hanno una certa arietta di superiorità nei confronti dei colleghi del marketing: “che  studiano il cliente a tavolino, mentre noi lo conosciamo personalmente. Quando arriva una nuova offerta da mettere sul mercato, sappiamo già a scatola chiusa se funzionerà o no”. E infatti, molte offerte tariffarie Vodafone sono state messe sul mercato proprio su input dei ragazzi del call center. Una volta messi a punto, copione, procedura e prodotto vengono testati sui clienti in una sorta di laboratorio. Se funziona si va avanti, altrimenti si cambia.

“Il 60% del lavoro del marketing consiste nello studiare il comportamento dei clienti che hai e di quelli che non hai. Ma il braccio armato per piazzare questa merce è il call center”, mi dicono. E nulla, proprio nulla è lasciato al caso. L’uso del nome di battesimo da parte dell’operatore, per esempio, è una scelta precisa: “dire ‘buon giorno, sono Paola, di Vodafone’, è più friendly, crea empatia con il cliente”. Tuttavia,  con i clienti della fascia Top si usa sempre anche il cognome: una consulenza business non è come chiedere a una studentessa se si trova bene con la sua tariffa.

L’altro compito fondamentale, a Ivrea, è scoprire se un cliente sta per abbandonare il gestore. E come convincerlo a non farlo. Da quando, per volontà dell’Authority delle Tlc, non c’è più la possibilità di trattenere il cliente che vuole passare ad altro operatore rilanciando con offerte di ogni genere, occorre inventarsi di tutto per fermarlo prima che se ne vada. Qui il  ruolo del call center è cruciale, e qui i ragazzi combattono la loro principale battaglia. Molto soddisfatti quando la vincono, alquanto depressi quando la perdono.

Capire se un cliente sta per abbandonare il suo gestore è una complicata partita a scacchi, giocata sul filo della psicologia. “Alla scadenza dei due anni di durata del primo pacchetto abbonamento, si analizza tutto il suo traffico e si cerca di capire qual è l’offerta migliore che gli si può avanzare per trattenerlo. All’inizio era semplice: il traffico da analizzare era solo chiamate e sms. Ora è molto più complesso, perché con il cellulare si fanno molte più cose”. Quindi, si deve scoprire qual è l’offerta più vantaggiosa sia per il cliente che per Vodafone. Il ‘vantaggioso’, per l’azienda, è offrire più servizi allo stesso prezzo di prima. Un esempio tipico è quello delle partite Iva, il nuovo giacimento petrolifero per le compagnie telefoniche. Si tratta di un privato che è insieme anche una azienda, che usa molto il cellulare per lavoro. La tendenza dunque è a investire moltissimo su di loro, creando algoritmi che consentono di capire di cosa ha bisogno il cliente. “La piu’ banale è: tu spendi 24 euro di ricarica, io ti offro 25 euro con tariffa flat. Il che è win-win, ovvero ci si guadagna entrambi, perché io conquisto un abbonamento in più e un euro in più della tua media, tu puoi spendere lo stesso telefonando di più”.

Poi c’è un altro tipo di lavoro, molto delicato, ed è quello di sondare lo “stato di salute” dei rapporti tra Vodafone e i clienti, partendo dai loro consumi. Si monitorizzano quelli che stanno spendendo meno del solito, e si cerca di scoprirne le motivazioni: stanno per abbandonare Vodafone, passando a un altro gestore? Oppure sono solo un po’ più poveri, causa crisi, e stanno cercando di spendere meno? O magari si tratta solo di una ragazza che ha rotto con il fidanzato, e quindi ha meno telefonate da fare? Per scoprire tutto questo, però, non si può andare giù piatti con domande dirette: sarebbe controproducente. Dunque, anche in questo caso, c’è un copione molto preciso da seguire, attraverso il quale l’operatore cerca di capire: 1) se il cliente è cosciente di spendere meno (e spesso non lo è); 2) per quali motivi; 3) se si può recuperare a consumi maggiori, magari allettandolo con nuove offerte su misura.

Sono compiti che gli operatori di Ivrea svolgono con estrema cura: infatti non vengono mai svolti dagli interinali. “Noi sappiamo come  condurre e portare a termine una chiamata con successo, gli interinali no”, dice Annalisa, che lavora qui dal 1996. “Però quando gli interinali che arrivano da noi sono bravi, vengono richiamati e spesso assunti definitivamente”. Nel frattempo, godono dello stesso trattamento ed inquadramento dei loro colleghi “stabili”. (fine seconda puntata)

Nunzia Penelope

 

Tags: Tlc
redazione

redazione

Ultimi articoli

La “seconda vita” dei call center

di redazione

di Pier Paolo Baretta, deputato Pd

Le normative non bastano, occorre una nuova politica economica

di redazione

di Tiziano Treu, vice presidente Commissione Lavoro, Senato

Liberare la creatività del lavoro per un mercato di servizi innovativi

di redazione

di Irene Tinagli, docente presso l'Università Carlo III di Madrid

La via dello sviluppo lega l’offerta alla domanda

di redazione

di Innocenzo Cipolletta, presidente delle Ferrovie dello Stato

Dalla “caccia alle streghe” al dimenticatoio: ma la verità ha molte facce

di redazione

di Luciano Scalia, ex Responsabile Risorse Umane e Organizzazione di COS.IT

Nel deserto dei diritti

di redazione

di Maurizio Zipponi, responsabile nazionale lavoro-welfare, Italia dei Valori

La faticosa transizione da “inferno” a lavoro normale

di redazione

di Emilio Miceli, segretario generale Slc Cgil

Un tavolo di trattativa per riorganizzare il settore

di redazione

di Cristina Ricci, segretario confederale Ugl

Autonomia o subordinazione, questo il dilemma

di redazione

di Fabrizio Sammarco e Patrizio Caligiuri, dottorandi all’Università di Modena e Reggio Emilia

Il futuro? Un mix di tecnologia, risorse umane e organizzazione

di redazione

di Augusto Coriglioni, Presidente Sezione Information Technology UIR-Unione Industriali Roma

Buone relazioni industriali e motivazione, cosi’ il call center diventa “palestra’’

di redazione

di Pier Luigi Simbula, direttore risorse umane di Almaviva Contact

Banalizzazioni, un rischio da evitare

di redazione

di Mimmo Carrieri, professore di Sociologia economica e del lavoro all’università di Teramo

Una lunga storia di mistificazioni ed errori

di redazione

di Aldo Amoretti – Consigliere Cnel

Camusso, Cgil, un “laboratorio” per il nuovo lavoro

di redazione

Di Susanna Camusso, segretatario confederale Cgil

Furlan, Cisl, sette punti per riaprire un confronto sul futuro

di redazione

Di Anna Maria Furlan, segretaria confederale Cisl

Pirani, Uil, contratti di lavoro nuovi per salvare i call center

di redazione

Di Paolo Pirani, segretario confederale Uil

La demonizzazione dei call center: un errore della sinistra

di redazione

di Giuliano Cazzola, vicepresidente Commissione Lavoro Camera dei Deputati

Il futuro dei call center e il consumatore sovrano

di redazione

di Francesco Delzìo, autore di "Generazione Tuareg. Giovani, flessibili e felici"

Il nuovo Far West dove chi rispetta le regole viene penalizzato

di redazione

di Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro e responsabile lavoro Pd

Dalla competizione sui costi (del lavoro) alla competizione sul valore

di redazione

di Marco Marazza, professore di diritto del lavoro dell'Università di Teramo

Vecchi rapporti di produzione per un lavoro moderno e strategico

di redazione

di Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia

Fidelizzare per competere: un circuito per i lavoratori dei “call center”

di redazione

di Michel Martone, professore di diritto del lavoro dell'Università Luiss

Far carriera si può, anche nel call center

di redazione

di Nunzia Penelope

Come cambia il lavoro nei call center: il caso Vodafone

di redazione

di Nunzia Penelope

In evidenza

Confcommercio, dato novembre buon segnale per l’economia

Economia, Confcommercio: l’illegalità brucia quasi 40 mld e mette a rischio 276mila posti di lavoro. Sangalli: una zavorra per l’economia

14 Maggio 2025
XII ASSEMBLEA NAZIONALE FILLEA CGIL – COSTRUZIONI MIGRANTI, TRA LAVORO E CITTADINANZA

“Costruzioni Migranti, tra Lavoro e Cittadinanza”, a Brescia la XII Assemblea nazionale della Fillea-Cgil

13 Maggio 2025
Menarini-ex IIA, Boschini (Fim-Cisl): cauto ottimismo sul buon esito dell’operazione Civitillo, ma vigiliamo sulla coerenza tra parole e fatti

Menarinibus, Boschini (Fim-Cisl): l’azienda sta rispettando il piano industriale, ma occorre fare attenzione all’occupazione e all’ingresso del partner cinese

13 Maggio 2025
Inpgi, Tridico: possiamo assorbirlo

Inps, Civ: presenti ancora criticità e disservizi rilevanti per le prestazioni ex Inpgi

13 Maggio 2025
Corte conti, Stato sempre cruciale per ridurre squilibrio Inps

Inps, Civ: nel 2024 meno ispettori ma più controlli rispetto al 2023

13 Maggio 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi