L’aumento della disoccupazione colpisce sempre di più gli stranieri. Negli ultimi due anni in Italia sono entrati nella condizione di disoccupazione 281mila lavoratori italiani e ben 104mila stranieri, rispettivamente con una variazione percentuale del 18,4% e del 60%, concentrato soprattutto nel primo anno di crisi. I dati emergono dal rapporto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali su immigrazione e lavoro in Italia, presentato oggi dal ministro Maurizio Sacconi.
Il rapporto mostra anche come ad essere colpiti dalla crisi siano soprattutto gli uomini; infatti, l’incremento delle persone in cerca di occupazione è pari al 34,6% tra il 2008 e il 2010 contro l’11,6% registrato dalle donne. Variazione percentuale che si fa consistente fra gli stranieri: +101,5% e +37,9%, rispettivamente per uomini e donne, contro il 28,7% e l’8,4% degli italiani.
I lavoratori stranieri coinvolti nella cassa integrazione guadagni sono stati 554mila nel 2009 e 729mila nel 2010, pari rispettivamente a circa il 3% e il 4% dei lavoratori complessivi. Allo stesso modo sono aumentati i beneficiari di indennità concesse a seguito del licenziamento. I beneficiari stranieri dell’indennità di mobilità nel 2009 si sono incrementati del 28,9% a fronte di una crescita complessiva del 9,6% e della componente italiana dell’8,3%. Circa il 27% degli immigrati, in generale, riceve sostegni al reddito.
Il rapporto del ministero ricorda che in tutti i paesi europei l’aumento dell’occupazione, prima della crisi, è stata trainata dalla componente immigrata. Irlanda, Spagna, Italia e Gran Bretagna, in particolare, registrano nei 5 anni prima della crisi tassi di variazione degli occupati stranieri superiori al 10% a fronte di aumenti complessivi tra l’1 e il 3%. La crisi economica ha interrotto questa crescita. Tra il 2008 e il 2010 gli occupati stranieri nell’Ue sono diminuiti dello 0,8% contro una flessione complessiva del 2,4%. (FRN)