“Come componenti del Tavolo Immigrazione – accoglie con soddisfazione il parere dato dall’Avvocatura Generale dello Stato che pur nelle maglie strette di una norma che si è rivelata poco funzionale, estende la casistica di Organismi titolati a certificare la presenza in Italia degli stranieri irregolari alla data del 31 dicembre 2011.”
In una nota congiunta di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Arci, Centro Astalli e Fcei si ricorda che “le associazioni avevano già espresso l’opposizione a richiedere, per chi è irregolare in Italia, un documento di convalida da parte della pubblica amministrazione (che per legge è obbligata a denunciare chi è senza permesso di soggiorno, salvo alcuni casi). Questa condizione era sicuramente eccessiva”.
”Ora – prosegue -arriva il parere dell’Avvocatura che estende la casistica a soggetti, pubblici o privati o municipalizzati che, istituzionalmente o per delega svolgono una funzione, un’attribuzione pubblica o un servizio pubblico. Purtroppo questo parere arriva tardi ed accoglie parzialmente le richieste da noi avanzate. Ad esempio, non accettare in un’Europa a libera circolazione, il visto d’ingresso in un paese Schengen come prova, e richiedere altri documenti, ci sembra poco logico specie a pochi giorni dalla conclusione della procedura di emersione”.
“Siamo convinti – concludono le associazioni firmatarie della nota – che l’intento del Legislatore è quello di far emergere il maggior numero possibile di lavoratori stranieri irregolari, anche per l’inasprimento delle pene previste dalla direttiva europea n. 52 per i datori di lavoro. Per questi motivi reiteriamo la richiesta al governo di prorogare i termini della procedura di emersione almeno al 15 novembre 2012, anche per dare modo a chi si era già rassegnato a rimanere irregolare, per assenza di documentazione adeguata, di poter fruire della regolarizzazione stessa”. (LF)