“Per tenere alti i principi di democrazia, giustizia, legalità, ricordiamo anche quest`anno il coraggio di un grande magistrato, Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, uccisi per mano di Cosa nostra”. E’ quanto dichiara il segretario confederale della Cgil, Giuseppe Massafra, a 27 anni dalla strage di Capaci.
“Falcone con la sua forza riuscì – ricorda il dirigente sindacale – a dare una svolta alla lotta contro le mafie, favorì una presa di coscienza della società siciliana e non solo, e diede l`impulso a proseguire l`impegno contro fenomeni mafiosi e di corruzione. La lotta alla mafia, come sosteneva Falcone, non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, che coinvolga e abitui tutti a `sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell`indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità`. Un monito – conclude Massafra – oggi più che mai necessario”.