Alla fine del 2018 i fondi pensione in Italia sono 398: 33 negoziali, 43 aperti, 70 piani individuali pensionistici (Pip), 251 fondi preesistenti e Fondinps. Il numero delle forme pensionistiche operanti nel sistema è in costante riduzione. Rispetto al 2000, quando operavano 719 forme, il numero si è sostanzialmente dimezzato. E’ quanto rileva la Covip nella sua relazione annuale.
Il totale degli iscritti alla previdenza complementare è pari a circa 7,9 milioni, in crescita del 4,9% rispetto all’anno precedente, per un tasso di copertura del 30,2% sul totale delle forze di lavoro. Le posizioni in essere sono di 8,7 milioni (inclusive di posizioni doppie o multiple, che fanno capo allo stesso iscritto). Di questi, gli iscritti ai Pip nuovi si attestano a 3,1 milioni (+5,4% rispetto al 2017), 3 milioni quelli ai fondi negoziali (+6,8%, con una crescita determinata principalmente dalle nuove adesioni contrattuali), oltre 1,4 milioni quelli ai fondi aperti (+6,4%) e poco più di 600.000 quelli ai fondi preesistenti.
Gli uomini sono il 61,9% degli iscritti alla previdenza complementare (il 73,1% nei fondi negoziali), nel solco di quel gender gap che si è già manifestato negli anni scorsi. Si conferma anche un gap generazionale: la distribuzione per età vede la prevalenza delle classi intermedie e più prossime all’età di pensionamento: il 54,7% degli iscritti ha età compresa tra 35 e 54 anni, il 27,6% ha almeno 55 anni.
Quanto all’area geografica, la maggior parte degli iscritti risiede nelle regioni del Nord (56,8 per cento).
TN