Secondo i dati pubblicati oggi da Eurostat, nel 2012 il deficit pubblico è diminuito in termini assoluti rispetto al 2011 sia nell’Eurozona che nell’Ue a 27, passando rispettivamente dal 4,2% al 3,7% e dal 4,4% al 4,0%. E’ aumentato, invece, il debito pubblico rispetto al Pil, passando dall’87,3% al 90,6% nell’Eurozona e dall’82,5% all’85,3% nell’Ue a 27.
Nel 2012, i deficit più bassi sono stati registrati in Estonia (-0.3%), Svezia (-0.5%), Bulgaria e Lussemburgo (entrambi -0.8%) e Lettonia (-1.2%), mentre la Germania ha registrato un avanzo dello 0.2%.
Eurostat, nel suo comunicato, mette l’Italia fra i 17 Stati membri che hanno registrato un deficit maggiore del 3% del Pil, anche se lo ‘sforamento’ è di meno di un decimo di punto. Questa la lista: Spagna (-10.6%), Grecia (-10.0%), Irlanda (-7.6%), Portogallo (-6.4%), Cipro e Regno Unito (entrambi -6.3%), Francia (-4.8%), Republica ceca (-4.4%), Slovacchia (-4.3%), Olanda (-4.1%), Danimarca e Slovenia (entrambi -4.0%), Belgio e Polonia (entrambi -3.9%), Malta (-3.3%), Lituania (-3.2%) e Italia (-3.0%).
Complessivamente, 13 Stati membri hanno ridotto il deficit rispetto al Pil nel 2012, in confronto al 2011, mentre 12 lo hanno aumentato e due sono rimasti stabili.
Quanto al rapporto debito/Pil, l’Italia (127,0%) si conferma nella peggiore posizione fra i Ventisette dopo la Grecia (156,9%), e fra i 14 paesi in cui il rapporto supera la barra di Maastricht del 60%. Nella lista seguono il Portogallo (123.6%) e l’Irlanda (117.6%) oltre il 100% e poi Belgio (99.6%), Francia (90.2%), Regno Unito (90.0%), Cipro (85.8%), Spagna (84.2%), Germania (81.9%), Ungheria (79.2%), Austria (73.4%), Malta (72.1%) Olanda (71.2%).
Il rapporto debito/Pil più basso è stato registrato in Estonia (10.1%), seguita da Bulgaria (18.5%), Lussemburgo (20.8%), Romania (37.8%), Svezia (38.2%), Lettonia e Lituania (entrambe 40.7%). Complessivamente, per quanto riguarda il rapporto debito/Pil sei Stati membri hanno registrato un miglioramento nel 2012 rispetto al 2011 e ben 21 un peggioramento.