Gli svizzeri voteranno domenica sulle “remunerazioni eccessive” dei manager, dopo la raccolta delle centomila firme prevista dalla legge sui referendum di iniziativa popolare.
Il referendum prevede il rafforzamento i diritti degli azionisti di impedire il versamento di stipendi e bonus eccessivamente elevati: se – come indicano i sondaggi – dovesse essere approvato la Svizzera si doterebbe del diritto societario “più rigido del mondo”, secondo quanto sostengono gli oppositori.
Il testo del quesito – battezzato “Iniziativa Minder”, dal nome del principale proponente, Thomas Minder – non riguarda che le società quotate in Borsa e prevede anche il divieto delle buonouscite o dei bonus di entrata (“golden hello” e “golden goodbye”) oltre che dei bonus previsti nei contratti di vendita o acquisizione di una società; il mancato rispetto del divieto verrebbe punito con il carcere a un’ammenda apri a sei anni di salario.
Il referendum è stato ostacolato dal governo elvetico, dai partiti, dalla confindustria e persino da alcuni sindacati, preoccupati dalla possibile ricaduta sull’occupazione: l’esecutivo ha presentato un progetto alternativo, meno riformatore ma che a suo dire “non mette a rischio il successo economico del Paese” e che si applicherebbe a tutte le società anonime, non solo quelle quotate in Borsa.
Minder aveva lanciato la sua proposta nel 2006 e sono stati necessari sette anni per procedere dopo che il Parlamento aveva fatto di tutto per cercare di opporsi: in caso di approvazione, per l’applicazione sarà necessario attendere almeno un anno, il tempo necessario per la redazione e approvazione del relativo progetto di legge; se il referendum venisse bocciato, sarà la riforma alternativa proposta dal governo ad entrare direttamente in vigore. (LF)
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