Si riapre la partita senza fine sulle sorti dell’ex Ilva di Taranto. Nella giornata di oggi è previsto un incontro tra il Governo – rappresentato dai ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, degli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, del Lavoro, Elvira Calderone, e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano – e i vertici di ArcelorMittal, tra cui l’amministratore delegato Aditya Mittal.
Molti i temi sul tavolo, tra cui i livelli di produzione, sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Ma l’incontro si concentrerà in particolare sugli investimenti. Tra gli scenari più probabili c’è quello che Mittal si faccia da parte per cedere a Invitalia la quota di maggioranza della società, facendo passare temporaneamente lo Stato dal detenere il 38% al 60% in attesa di individuare un nuovo partner industriale.
Quella di oggi è una “giornata decisiva” per il futuro dell’ex Ilva, pertanto, “ci aspettiamo una svolta definitiva e che l’esecutivo dimostri di saper imprimere una concreta discontinuità rispetto al passato”. Lo dichiara Antonio Spera, segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici, ricordando che “la cattiva gestione, gli accordi non rispettati, il mancato controllo sull`operato di Arcelor Mittal sia in termini di salute e sicurezza sul lavoro che per il mancato rilascio del siderurgico sono da imputare ai governi precedenti rivelatisi a dir poco distratti”.
Oggi Palazzo Chigi “giocherà una delle più grandi e più importanti partite per la siderurgia e per l`intera industria italiana, che riguarda e coinvolge circa ventimila lavoratori – aggiunge – pur consapevoli delle grandi difficoltà e della mancanza di collaborazione da parte della multinazionale riteniamo che la partita debba essere vinta dall`esecutivo a beneficio dell`Italia intera. L’auspicio è che si raggiunga un accordo diverso dagli anni passati e che l`azienda possa contribuire a produrre acciaio con un nuovo piano industriale e un nuovo assetto societario, fiduciosi infine che nelle prossime ore saremo convocati di nuovo a Palazzo Chigi per confrontarci con il Governo”.
e.m.