La crisi pandemica ha causato una perdita equivalente a quasi mezzo miliardo di posti di lavoro nel secondo trimestre, in termini di ore lavorative mancate.
Continuano a peggiorare le stime dell’Ilo, l’Organizzazione dell’Onu sul Lavoro, riguardo all’impatto della crisi Covid nel mondo. E “le perdite devastanti sulle ore lavorate – afferma l’ente di nell’ultimo aggiornamento delle sue stime – hanno causato una massiccia perdita di reddito da lavoro”.
La sesta edizione di questo “Ilo Monitor: Covid-19 and the world of work” segna stime “considerevolmente più ampie”, rispetto ai dati di giugno sugli effetti della pandemia, rileva l’Ilo con un comunicato. Adesso si stima che nel secondo trimestre siano state perse ore di lavoro equivalenti a 495 milioni di posti a tempo pieno, con un meno 17,3% rispetto allo stesso periodo di un anno prima.
Lo scorso giugno, ricorda l’Ilo, si stimavano perdite equivalenti a 400 milioni di posti (prendendo a riferimento una settimana di 48 ore lavorative).
Sul terzo trimestre sono attese perdite equivalenti a altri 345 milioni di posti a tempo pieno. E le prospettive sul quarto trimestre sono a loro volta peggiorate: in questo caso le ore perse attese equivalgono a 245 milioni di posti, con un meno 8,6% su base annua.
TN