• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
giovedì, 27 Novembre 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Prescrizione, la norma sarà nel ddl anticorruzione

    CAE, inglese obbligatorio e niente interpreti: la Cassazione boccia la strategia Sofidel come antisindacale

    Il mondo all’indietro del governo Meloni

    Meloni, l’attacco a Mattarella e la strategia per resistere al referendum

    Oro alla Patria

    Oro alla Patria

    Agitazione personale nelle sedi giudiziarie

    La Corte d’Appello di Milano e la conciliazione sindacale: una sentenza contro le distorsioni del mercato del lavoro

    Le capriole di Conte per fare concorrenza a Schlein

    Le capriole di Conte per fare concorrenza a Schlein

    Situazione economica peggiorata per quasi il 59% delle famiglie

    Welfare o tasse, la differenza tra destra e sinistra

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Partecipazione, Fai-Cisl: appuntamento al 2027 per un primo bilancio. Rota “subito il rifinanziamento del fondo”

    Partecipazione, Fai-Cisl: appuntamento al 2027 per un primo bilancio. Rota “subito il rifinanziamento del fondo”

    Le mani del ministero del Lavoro sull’Ispettorato nazionale del lavoro. Rischio smantellamento da gennaio 2026

    Le mani del ministero del Lavoro sull’Ispettorato nazionale del lavoro. Rischio smantellamento da gennaio 2026

    Fim, Fiom, Uilm: grazie alla lotta dei lavoratori abbiamo rinnovato il contratto metalmeccanico

    Fim, Fiom, Uilm: grazie alla lotta dei lavoratori abbiamo rinnovato il contratto metalmeccanico

    Garante privacy, Cgil e Fisac Roma e Lazio: la crisi di credibilità non può essere scaricata sui lavoratori

    Garante privacy, Cgil e Fisac Roma e Lazio: la crisi di credibilità non può essere scaricata sui lavoratori

    Paramount conferma 35 esuberi a Milano: lavoratrici e lavoratori proclamano sciopero per il 27 novembre, con presidio in Corso Europa

    Paramount conferma 35 esuberi a Milano: lavoratrici e lavoratori proclamano sciopero per il 27 novembre, con presidio in Corso Europa

    Gruppo Lottomatica, proclamato lo stato di agitazione degli oltre 2.800 dipendenti

    Gruppo Lottomatica, proclamato lo stato di agitazione degli oltre 2.800 dipendenti

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    EssilorLuxottica, siglato nuovo contratto integrativo 2025-2026: arrivano le settimane corte in fabbrica

    EssilorLuxottica Italia, accordo con sindacati sulla riduzione dell’orario: 15 giornate annue a carico dell’azienda

    Oggi la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

    Abi e sindacati firmano il protocollo per contrasto alla violenza sulle donne

    Contratto metalmeccanici, il negoziato entra nella fase finale e si ragiona sul salario: ipotesi di aumenti tra i 200 e i 220 euro

    Contratto metalmeccanici, il negoziato entra nella fase finale e si ragiona sul salario: ipotesi di aumenti tra i 200 e i 220 euro

    Fillea-Cresme, il valore dell’industria della casa e delle costruzioni nell’economia italiana

    Il documento Aran sull’accertamento della rappresentatività sindacale – Triennio 2025-2027

    La congiuntura flash di Confindustria – Novembre 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Prescrizione, la norma sarà nel ddl anticorruzione

    CAE, inglese obbligatorio e niente interpreti: la Cassazione boccia la strategia Sofidel come antisindacale

    Il mondo all’indietro del governo Meloni

    Meloni, l’attacco a Mattarella e la strategia per resistere al referendum

    Oro alla Patria

    Oro alla Patria

    Agitazione personale nelle sedi giudiziarie

    La Corte d’Appello di Milano e la conciliazione sindacale: una sentenza contro le distorsioni del mercato del lavoro

    Le capriole di Conte per fare concorrenza a Schlein

    Le capriole di Conte per fare concorrenza a Schlein

    Situazione economica peggiorata per quasi il 59% delle famiglie

    Welfare o tasse, la differenza tra destra e sinistra

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Partecipazione, Fai-Cisl: appuntamento al 2027 per un primo bilancio. Rota “subito il rifinanziamento del fondo”

    Partecipazione, Fai-Cisl: appuntamento al 2027 per un primo bilancio. Rota “subito il rifinanziamento del fondo”

    Le mani del ministero del Lavoro sull’Ispettorato nazionale del lavoro. Rischio smantellamento da gennaio 2026

    Le mani del ministero del Lavoro sull’Ispettorato nazionale del lavoro. Rischio smantellamento da gennaio 2026

    Fim, Fiom, Uilm: grazie alla lotta dei lavoratori abbiamo rinnovato il contratto metalmeccanico

    Fim, Fiom, Uilm: grazie alla lotta dei lavoratori abbiamo rinnovato il contratto metalmeccanico

    Garante privacy, Cgil e Fisac Roma e Lazio: la crisi di credibilità non può essere scaricata sui lavoratori

    Garante privacy, Cgil e Fisac Roma e Lazio: la crisi di credibilità non può essere scaricata sui lavoratori

    Paramount conferma 35 esuberi a Milano: lavoratrici e lavoratori proclamano sciopero per il 27 novembre, con presidio in Corso Europa

    Paramount conferma 35 esuberi a Milano: lavoratrici e lavoratori proclamano sciopero per il 27 novembre, con presidio in Corso Europa

    Gruppo Lottomatica, proclamato lo stato di agitazione degli oltre 2.800 dipendenti

    Gruppo Lottomatica, proclamato lo stato di agitazione degli oltre 2.800 dipendenti

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    EssilorLuxottica, siglato nuovo contratto integrativo 2025-2026: arrivano le settimane corte in fabbrica

    EssilorLuxottica Italia, accordo con sindacati sulla riduzione dell’orario: 15 giornate annue a carico dell’azienda

    Oggi la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

    Abi e sindacati firmano il protocollo per contrasto alla violenza sulle donne

    Contratto metalmeccanici, il negoziato entra nella fase finale e si ragiona sul salario: ipotesi di aumenti tra i 200 e i 220 euro

    Contratto metalmeccanici, il negoziato entra nella fase finale e si ragiona sul salario: ipotesi di aumenti tra i 200 e i 220 euro

    Fillea-Cresme, il valore dell’industria della casa e delle costruzioni nell’economia italiana

    Il documento Aran sull’accertamento della rappresentatività sindacale – Triennio 2025-2027

    La congiuntura flash di Confindustria – Novembre 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Approfondimenti - Analisi - Le nuove relazioni industriali

Le nuove relazioni industriali

di Maurizio Castro
31 Marzo 2020
in Analisi
Le nuove relazioni industriali

In un tempo così turbolento, in cui dilaga alluvionalmente in tutte le terre del mondo una buia epidemia, gli scenari che si disegnano per il post-Covid hanno elevate probabilità di rivelarsi errati. Eppure, è proprio questo il tempo in cui i protagonisti della vita economica e sociale debbono esercitarsi in quegli stessi scenari: infatti, uno dei principi più solidi del crisis management è che, quando si è nel mezzo della tempesta, scegliere una rotta e procedervi con decisione offre sempre maggiori speranze di salvarsi che abbandonarsi inerti (e inermi) alla furia delle onde e dei venti.

È in ogni caso fuor di dubbio che la crisi da pandemia segni la conclusione di una trentennale stagione storica, quella della globalizzazione (9 novembre 1989 – 31 dicembre 2019: dalla caduta del Muro di Berlino alla prima segnalazione a Wuhan di un paziente affetto dal nuovo virus). E che tale crisi sarà assai più grave, per la sua intensità e per la sua natura, di quella, pur lacerante, del 2007-2012: non a caso tutte le proiezioni economiche conducono a prefigurare una caduta del PIL italiano doppia di quella fatta segnare nell’anno peggiore della crisi precedente, il 2009 (-4,9%); e non a caso taluno appella la nuova crisi, a rimarcarne una sorta di diverso livello qualitativo, non già soltanto finanziaria, ma compiutamente antropologica. Essa infatti coinvolge, e sbriciola, la stessa idea di progresso che aveva animato e sospinto gli ultimi decenni.

Mutazioni così radicali recheranno con sé una profonda rimapattura delle relazioni industriali, che rappresentano il territorio culturale e organizzativo in cui s’incontrano, e vengono regolati, i rapporti fra gli apparati produttivi e le persone, saldate in comunità territoriali, che li abitano e li rendono funzionanti, nonché fra gli obiettivi economici di un assetto sociale e i parametri valoriali che ne costituiscono l’orizzonte di senso.

Provo a delineare alcune linee di tendenza delle relazioni industriali, assumendo che, a differenza della crisi precedente (che le ha viste troppe volte costrette nel ruolo, delicatissimo ma  secondario, di tamponamento del conflitto sociale e dunque le ha viste prigioniere di una dimensione  ancillarmente  prasseologica e non protagonisticamente ideologica), questa genererà le condizioni per una loro autentica rinascenza:

 

1)     le R.I. saranno più strutturate. Si assisterà, da parte delle imprese, a un resettaggio delle loro supply chain: esse diventeranno non solo geograficamente più concentrate (il c.d. back-reshoring) per aumentare il controllo gestionale e diminuire l’impatto di rischi esogeni, ma anche industrialmente più concentrate, con un rovesciamento della tendenza sinora dominante all’esternalizzazione e un marcato revamping dell’internalizzazione e cioè della ricostituzione di scanditi cicli produttivi integrati. Ciò significherà dimensioni maggiori delle imprese (e nella stessa direzione di condensazione dimensionale andrà anche la necessità di maggior robustezza per affrontare un conflitto competitivo che risulterà acuito e determinerà il collasso di molti operatori di stazza insufficiente), e dunque sistemi di rapporti collettivi affidati a rappresentanze interne ed esterne della forza lavoro dotate non solo di ruoli riconosciuti dalle prassi quotidiane di funzionamento dei sistemi produttivi, ma dotate anche di una governance contrattuale formalizzata e procedimentalizzata in modo adeguato e propulsivo.

2)     le R.I. saranno più integrate nella complessiva governance aziendale. Nonostante negli anni di  quella che chiamavamo la Grande Crisi (ignari di ciò che ci sarebbe poi precipitato addosso) le parti sociali siano state chiamate a presidiare e risolvere millanta situazioni di fragilità e di difficoltà d’impresa, ciò non ha determinato un significativo rafforzamento delle procedure di informazione e di consultazione previste dai contratti collettivi a livello nazionale, territoriale e aziendale. Il tema della cosiddetta Parte Prima dei contratti diventerà invece essenziale d’ora in avanti, allineando, incrociando e omologando la strumentazione di fonte pattizia con quella di fonte normativa nazionale e sovranazionale, la quale almeno dalla metà degli Anni Novanta sta costruendo un imponente apparato di regolazione teleologicamente orientato a garantire, quale discendenza di una concezione della natura d’impresa non più proprietaria bensì istituzionale, l’esercizio effettivo della responsabilità sociale e l’adozione di modelli organizzativi e amministrativi finalizzati alla legalità, alla trasparenza e alla continuità strutturale oltre le crisi congiunturali (si pensi solo al D. Lgs. 231/2001, al D. Lgs. 254/2016 e al D. Lgs. 14/2019 soprattutto nella parte in cui modifica l’art. 2086 cod. civ.). Pertanto, avremo vieppiù modelli misti o congiunti basati sulla collaborazione diagnostica e terapeutica delle organizzazioni e delle rappresentanze sindacali: per esempio, con la costituzione di comitati permanenti di consultazione strategica, con la partecipazione sindacale ai comitati di crisi, con la predisposizione di attività formative per assicurare la pariteticità delle competenze (oltre che dei ruoli) in tali organismi, con la redazione di bilanci sociali a matrice bilaterale, con la stesura di codici disciplinari condivisi per prevenire e sanzionare la fellonia ex D. Lgs. 231 o per proteggere i whistleblower e, più in generale, con l’assunzione di misure in cui la compliance si configuri come un presidio non amministrativo, ma sostanziale, e introiettato nella consapevolezza e nell’intenzione di entrambe le parti.

3)     le R. I. saranno più concertative. È ormai evidente che la strategia di disintermediazione che ha caratterizzato la fase conclusiva della Grande Crisi e che intercettava le aspirazioni di gran parte delle forze politiche nuoviste, è fallita, o almeno si è esaurita (ha infatti bisogno, oltre che di uomini forti, di idee forti: e queste non si son viste). Ma probabilmente l’aspetto più rilevante della ritrovata centralità dei corpi intermedi risiederà non tanto nel rinnovare i fasti della concertazione nazionale (legata sempre, anche nei suoi anni più potenti, dal 1992 al 1998, alla politica dei redditi), quanto nell’articolare solide prassi meso-corporative a livello regionale, in cui declinare concretamente le scelte territoriali di politica industriale in termini di allocazione delle risorse finanziarie, di programmazione degli investimenti infrastrutturali, di supporto alle aziende, alle filiere e ai distretti in difficoltà, di coordinamento della ricerca, di finalizzazione della formazione, di ammortizzazione sociale, di accompagnamento alla razionalizzazione dei comparti mediante incentivi a fusioni e acquisizioni, alla composizione e all’equilibratura della distribuzione commerciale, all’orientamento dei canali del credito bancario e parabancario, ecc. ecc..

4)     le R. I. saranno più partecipative. L’esito della pandemia certamente favorirà un rassodamento degli orientamenti neo-comunitari che si sono affacciati alla ribalta del dibattito pubblico negli ultimi anni: ma li declinerà, da un lato, in modo meno aggressivo e più aperto alla dimensione plurale di ogni efficace processo sociale, e, dall’altro, ne incentiverà la scaturigine pattizia, estirpando l’inclinazione paternalista che li stava infiltrando attraverso il vettore eterotrofo offerto dalla moda del welfare aziendale. La costituzione di una Gemeinschaft aziendale connotata da autenticità valoriale, limpidezza etica, coerenza strategica, struttura equilibrata di governo, flessibilità organizzativa, propensione innovativa, sincera mobilitazione emotiva e audacia competitiva sarà il presupposto del successo. Ed esigerà, in sintonia con le diverse identità culturali e con i diversi canoni etologici delle imprese, l’implementazione di specifiche forme di partecipazione: istituzionale, organizzativa, finanziaria, ecc.. In particolare, assisteremo al rilancio, sui versanti contrapposti della “vallata” in cui scorre il mainstream partecipativo, del modello duale di governance, con la valorizzazione del Consiglio di Sorveglianza come luogo dell’indirizzo strategico e del controllo rispetto all’autonomia manageriale che si esprime nel Consiglio di Gestione; e degli ESOP (employee stock ownership plan), dei piani di azionariato, come strumento attivo di generazione di capitale per l’investimento a lunga gittata e come elemento di conversione dinamica del tradizionale ruolo dei dipendenti da prestatori d’opere a soci di lavoro, da noleggiatori di tempo a portatori di destino.

5)     le R. I. saranno più orientate alla produttività e alla sua remunerazione. Due questioni sono oramai divenute indifferibili: il rilancio della produttività dei fattori e segnatamente del fattore lavoro, dove il nostro Paese non registra performance adeguate dagli Anni Novanta; la rivitalizzazione delle dinamiche retributive, ferme anch’esse agli Anni Novanta e scollegate (a causa della dominanza di pratiche di welfare, per definizione destinate a coprire bisogni e per natura livellatrici) dal dispiegamento di competenze e dall’innovazione nell’organizzazione del lavoro. È troppo forte il ritardo accumulato, per non presagire l’avvio di un nitido processo di modernizzazione per via contrattuale (anche alla luce del fatto che la regolazione individuale e l’affidamento al monolateralismo datoriale si sono rivelati del tutto insufficienti).

6)     le R. I. saranno più interventiste. Durante la Grande Crisi, è più volte emersa la dipendenza delle parti sociali e della loro progettualità operativa dalle disponibilità pubbliche, spesso scarse e comunque farraginose nell’azionamento, mentre, nelle aree in cui era stata ben impostata, ha funzionato al meglio la bilateralità (pensiamo al Veneto della bilateralità artigiana e del fondo regionale di previdenza complementare). Vi è da attendersi che nei prossimi mesi le parti sociali intenderanno munirsi di armi (cioè, strumenti) con cui intervenire direttamente, autonomamente e rapidamente in situazioni aziendali o territoriali o settoriali critiche per prevenirne o risolverne le crisi o per guidarne il rafforzamento competitivo. La forma più semplice è l’adozione di un “fondo di solidarietà”, alimentato, secondo l’intuizione carnitiana del 1981, dagli aumenti salariali dei lavoratori (lo 0,50% di allora, o altro valore) e integrato dal corrispondente versamento dei datori di lavoro, dotato di una governance agile ed efficace e dalle strategie chiare e ben comunicate e rafforzato da un management di provata competenza e indipendenza, che si muova sui singoli obiettivi attraverso SPV (special purpose vehicle) aperti alla cooperazione di altri soggetti pubblici e privati nella più schietta applicazione sul campo delle coalizioni di scopo.

7)     Le R. I. saranno più endocratiche. In un tempo in cui le parti sociali saranno chiamate a un titanico sforzo di ricostruzione della ricchezza nazionale corrosa e sfibrata da Covid-19, la concordia apparirà come un valore essenziale e il conflitto come un elemento patologico. Dobbiamo dunque attenderci una fortissima accelerazione verso la disincentivazione al ricorso all’autorità giudiziaria ordinaria come solutrice delle controversie individuali e collettive di lavoro e un avvicinamento al mondo dello sport che è tanto più imbibito di etica quanto più nel nome dell’etica stessa esclude che i suoi contrasti interni possano essere affidati a soggetti estranei al suo perimetro istituzionale. Finalmente, dopo la mancata applicazione della l. 183/2010, avremo l’applicazione dell’arbitrato, anche nella forma secondo equità, così come avremo collegi di composizione delle controversie collettive, con un sostanziale effetto di deflazione del contenzioso giudiziario.

8)     Le R. I. saranno più coese. È molto probabile che riprenda slancio il processo unitario sul versante sindacale, che conduca, se non all’unità organizzativa, almeno a un solido patto federativo (che non consumi ben presto la sua energia organizzativa e culturale come il suo predecessore del 3 luglio 1972). Anche sul versante datoriale, si dovrebbe assistere a un ritorno nel seno di Confindustria delle numerose aziende che l’avevano lasciata dopo il 2011 (FCA in testa), non foss’altro che per dare un segnale di solidarietà imprenditoriale e di partecipazione coesa della borghesia produttiva alla ricostruzione del Paese; e, per le stesse ragioni “simbolico-narrative”, si dovrebbe assistere ad altri fenomeni analoghi, quali la fine della secessione di Federdistribuzione da Confcommercio, l’unificazione delle tre sigle dell’artigianato; è così via “riappacificando”.

Maurizio Castro

Attachments

  • jpg
Maurizio Castro

Maurizio Castro

In evidenza

INCONTRO CON CONFINDUSTRIA

La manifattura italiana nella fotografia di Confindustria: colonna dell’economia nazionale, genera il 15% del Pil, il 35% degli investimenti e metà dell’intera spesa in R&S

26 Novembre 2025
Partecipazione, Fai-Cisl: appuntamento al 2027 per un primo bilancio. Rota “subito il rifinanziamento del fondo”

Partecipazione, Fai-Cisl: appuntamento al 2027 per un primo bilancio. Rota “subito il rifinanziamento del fondo”

26 Novembre 2025
Le mani del ministero del Lavoro sull’Ispettorato nazionale del lavoro. Rischio smantellamento da gennaio 2026

Le mani del ministero del Lavoro sull’Ispettorato nazionale del lavoro. Rischio smantellamento da gennaio 2026

26 Novembre 2025
Istat, il Covid frena rinnovi, 10 mln i lavoratori con contratto scaduto

Manovra, Confcommercio: la detassazione va estesa anche ai contratti rinnovati nel 2024

26 Novembre 2025
Il primato di Augusta Restelli. Un ricordo della prima donna che scrisse la parola parità in Cisl

Il primato di Augusta Restelli. Un ricordo della prima donna che scrisse la parola parità in Cisl

26 Novembre 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi