Prosegue il confronto tra governo e sindacati sulle ricadute occupazionali legate all’Expo 2015. Il 16 settembre il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, tornerà ad incontrare imprese e sindacati. E’ quanto emerso dalla riunione di oggi tra il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, sindacati e imprese. Giovannini, secondo quanto riferito dai sindacati, si è impegnato a fornire un quadro più dettagliato sulle ricadute occupazionali legate all’evento e per questo il 10 settembre il sottosegretario alle Politiche agricole con delega all’Expo, Maurizio Martina, incontrerà imprese e sindacati.
I sindacati continuano a chiedere di pagare di più i contratti flessibili e, anche se con le aziende sono stati trovati punti di convergenza, restano ancora dei nodi da sciogliere.
Per il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, “con le imprese ci sono punti di convergenza, ma rimangono anche punti di distanza”. A pesare, poi è, secondo l’esponente della Cgil “lo scenario di incertezza sulla quantificazione delle risorse e dei progetti del governo legati all’Expo”. Per questo “Martina si è impegnato a fornire chiarimenti”. Sul fronte contrattuale Sorrentino ha insistito sul fatto che c’è già “la strumentazione necessaria, non bisogna inventarsi cose strane ma si può ragionare su alcuni strumenti che esistono già come l’apprendistato”.
Per il segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, è stato “rinnovato l’impegno, in tempi brevi, ad arrivare ad una intesa tra le parti”, ma “abbiamo chiesto al governo maggiori dettagli”.
Tra imprese e sindacati, poi, “occorre chiarire alcuni punti sui contratti a termine e sui limiti di applicazione di una eventuale intesa”, ha detto. Inoltre, Sbarra ha annunciato che si sta lavorando “ad una nuova tipologia contrattuale rivolta ai soggetti svantaggiati privi di occupazione da almeno sei mesi” che dovrebbe interessare anche una fascia d’età più alta “con l’obiettivo di superare il limite dei 29 anni”. Le probabilità di arrivare ad un avviso comune tra le parti sociali ci sono ma “l’accordo deve essere spendibile”, ha aggiunto e “a misure aggiuntive di flessibilità deve corrispondere una maggiorazione della retribuzione e della contribuzione e investimenti formativi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loi, che ha chiesto di “pagare di più i contratti flessibili. Se qualcuno pensa di riscuotere gratis sbaglia”.