Un discorso alto, di ampie vedute, nel quale delineare il futuro del paese, la politica economica da seguire, i rapporti con l’Europa, i tempi e i modi che dovranno scandire la fase 2 del governo giallo-verde. A tutto questo potremmo aggiungere la lotta alla fame nel mondo e l’auspico che tutte le guerre finiscano. È questa la conferenza stampa tenuta dal premier Giuseppe Conte per provare a dare una risposta alle difficoltà della maggioranza e soprattutto ai bisogni del paese, dopo essere stato prigioniero dei due dioscuri Salvini e Di Maio.
Conte ha riconosciuto come dopo il 26 maggio i rapporti di forza all’interno dell’esecutivo si siano notevolmente ribaltati. Tuttavia, ha precisato, questo non deve costituire un ostacolo al lavoro al quel gli italiani hanno chiamato il governo del cambiamento. Se da parte di una delle due forze politiche dovesse venir meno la volontà di proseguire con gli impegni messi nero su bianco nel contratto di governo, Conte sarebbe disposto a rassegnare le dimissioni.
Non è mancato il momento di autocritica, nel quale il presidente del Consiglio ha ammesso la propria ‘’ingenuità’’ per aver sottovalutato l’animo bellicoso di Salvini e Di Maio. Secondo Conte l’agone elettorale avrebbe avuto un effetto minore sulla tenuta e i rapporti all’interno della maggioranza. Una previsione smentita dai fatti, come riconosciuto dallo stesso avvocato del popolo.
Sul tema Europa il premier non ha mostrato segni di cedimento. Rappresento il paese più bello del mondo, ha detto, la seconda manifattura europea e la terza potenza del continente. Tutti elementi che lo mettono, afferma, nella condizione di non temere nulla e nessuno.
Insomma, la ricetta Conte è servita. Collaborazione leale di tutti i soggetti coinvolti, impegno, coraggio, una manovra economica che tenga in ordine i conti ma che sia anche espansiva, accompagnata da un’ampia riforma fiscale.
E mentre il premier sta per concludere il suo discorso arriva, puntuale come le tasse, la replica di Salvini. Noi siamo qui e non abbiamo mai smesso di lavorare, è la riposta del leader leghista sui canali social. Di Maio ancora tace.
Quello che si può constatare è come il messaggio del premier sia arrivato forte e chiaro a tutta la maggioranza.
Tommaso Nutarelli