Nei prossimi giorni è possibile che la Fiat salirà al 30% di Chrysler, di cui attualmente ha il 25%. A dirlo è l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne.
In merito alla strategia che il Lingoto intende seguire in Russia dopo il fallimento dei negoziati con il costruttore russo Sollers, invece, Fiat prevede un risultato “entro maggio”.
Marchionne riprende l’affermazione della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, sul fatto che le imprese “non sono mai state così sole” e che “manca coesione”. Per l’ad “la battaglia di Pomigliano e Mirafiori parla chiaro: ci hanno lasciati soli” e “le difficoltà che stiamo incontrando alla Fiat riflettono una mancanza di coesione”.
In realtà, a suo giudizio, non è un problema che arriva da ogni parte. Infatti “il governo ha fatto quello che poteva. Il ministro Sacconi ha fatto il massimo in quelle condizioni, ha cercato di inquadrare il discorso nel modo giusto. Quindi in questo senso non siamo stati soli”. “C’è stata una parte del sindacato – ha spiegato – che ovviamente ci ha appoggiato. Bonanni, Angeletti e altri hanno capito l’importanza della nostra mossa e ci sono stati vicini”. “È il sistema, continua, che costringe la Fiat a difendersi per il suo piano di investimenti nel Paese. Lo trovo assolutamente ridicolo e strano, non mi è mai successo niente del genere nella vita, in questo senso siamo soli, spero che non succeda con altri investitori stranieri che vengono in Italia, cerchiamo piuttosto di incoraggiarli anziché maltrattarli”. (FRN)