“Non c’è dubbio che nella spesa pensionistica nel suo complesso ci sia un pezzo di ineguaglianza, ma c’è anche tanta equità sociale”. Lo ha detto Stefano Patriarca, consigliere economico unità di coordinamento della politica economica della presidenza del Consiglio, nel suo intervento a Tuttopensioni 2017 del Sole 24 Ore. “Le diseguaglianze ci sono e derivano ad esempio dal non superamento completo del sistema retributivo. Io penso però che in questa manovra ci siano forti elementi di equità”, ha affermato Patriarca.
“Si è deciso – ha spiegato – di fare un’operazione selettiva, discriminante, ma a sostegno delle categorie più bisognose. L’Ape sociale non è pensione, è un’indennità sociale data ad alcune categoria in difficoltà, per gestire passaggio fino all’età pensionabile. Non è finanziato dalla spesa per le pensioni ma dalla fiscalità”.
“Finora – ha sottolineato – non c’era uno strumento per arrivare a questo. Finora, da sempre, lo strumento usato è stato il prepensionamento. L’Ape sociale non fa questo, non provoca debito pubblico ma debito individuale”.