Chi usa l’auto per le consegne non potrà rientrare nel contratto di Just Eat. Scoppia la polemica intorno all’accordo, sottoscritto lunedì 29 marzo, tra Jus Eat Takeaway e i sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil, che riconosce la natura subordinata ai rider, inserendoli nel contratto collettivo del trasporto merci e della logistica. Ma come ogni contratto, ha i suoi pro e i suoi contro. In base a quanto emerso, infatti, i ciclofattorini, per effettuare le consegne, potranno adoperare esclusivamente la bicicletta o lo scooter, ma non l’auto. Chi intendesse avvalersi delle quattro ruote, dunque, sarà escluso dalle assunzioni.
Il motivo di questa apparentemente bizzarra esclusione lo spiega la Filt Cgil, precisando che si tratta “di una polemica sterile”. Il ciclofattorino, dice a Il diario del lavoro Michele De Rose, segretario nazionale della categoria dei trasporti della Cgil, è, secondo la declaratoria del contratto, quel lavoratore che svolge la propria mansione “attraverso l’uso o di una bicicletta o di uno scooter”. L’uso di un mezzo diverso, appunto come l’auto, comporterebbe una classificazione diversa rispetto al ciclofattorino, ossia quella del driver, con un inquadramento a un livello superiore. Con trattamento e retribuzione differente. Dunque, se si intende avvalersi della possibilità di essere assunti da Just Eat, ci si dovrà rassegnare alle due ruote. Per De Rose, tuttavia, si tratta solo di “un ennesimo attacco a un contratto che tutela realmente i lavoratori, e che sta ottenendo apprezzamenti e riconoscimenti più all’estero che in Italia”.
TN