Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, al termine dell’Ecofin oggi a Lussemburgo, si è mostrato ancora un a volta fiducioso di riuscire a dimostrare alla Commissione europea che l’Italia riuscirà a raggiungere gli obiettivi di riduzione di deficit previste dal governo, senza bisogno di nuove misure legislative, e ha annunciato che porterà i dati che lo provano entro l’inizio di luglio, ovvero prima della prossima riunione dell’Ecofin che potrebbe decidere l’avvio della procedura per deficit eccessivo a carico dell’Italia per violazione della regola del debito.
Intanto, secondo il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, l’Ecofin dei ministri delle Finanze ha confermato che è giustificata una procedura a carico dell’Italia per eccesso di deficit, in base all’inadempienza della regola sul debito, ha riferito il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
Il ministro, rispondendo, ai giornalisti che chiedevano del suo incontro di stamattina sulla situazione dei conti pubblici italiani con il commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, Tria ha detto di aver “posto le basi” per il negoziato.
A chi chiedeva se pensasse di aver convinto Moscovici, ha replicato: “Non dovevo convincerlo con le mie argomentazioni, ho detto che cosa porterò, quale documentazione. Il negoziato si fa così”. E alla domanda se il dialogo sia stato costruttivo, ha risposto: “Certo che è costruttivo, se no che lo facciamo a fare il dialogo?”.
Stamattina, prima dell’incontro con Moscovici, Tria aveva detto “noi pensiamo di arrivare a un abbassamento del deficit previsto nel Def, cioè di meno dello 0,2% di Pil”, in risposta a una domanda sulle “azioni concrete” che il commissario si aspettava dal governo. Basterà questo, o la Commissione chiederà ulteriori misure? “Noi – ha replicato il ministro – dobbiamo raggiungere il deficit che ho indicato, che è anche compensativo del mancato raggiungimento dell’obiettivo del 2018; non è questione di nuove misure, quello è l’obiettivo. Noi pensiamo – ha sottolineato – che lo raggiungeremo senza variazioni legislative”.
Infine, a chi chiedeva se conti di riuscire a portare dei dati definitivi a sostegno di queste argomentazioni prima dell’inizio di luglio, Tria ha risposto: “E certo, mica porto chiacchiere”. I dati che si attendono per la fine di luglio, ha puntualizzato, “saranno altri dati che usciranno e che miglioreranno ancora, perché abbiamo maggiori entrate e maggiori risparmi”.
E.G.