“L`aumento dei prezzi delle materie prime importate è una tassa ineludibile per il Paese. L`azione pubblica può ridistribuirne gli effetti tra famiglie, fattori di produzione, generazioni presenti e future; non può annullarne l`impatto d`insieme”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali all’Assemblea dei partecipanti.
“Per quanto riguarda le famiglie, gli interventi calibrati in funzione della loro condizione economica complessiva anziché dei redditi individuali risultano più efficaci nel contrastare le ripercussioni dell`inflazione sulla disuguaglianza. Misure mirate – ha detto ancor Visco – consentono, tra l`altro, di meglio preservare il ruolo dei prezzi come incentivo agli investimenti in fonti rinnovabili e al risparmio energetico”.
I fatti dimostrano che l`economia italiana “ha la possibilità di superare le debolezze che ne rallentano lo sviluppo, per interrompere il ristagno della produttività, contrastare l`effetto delle tendenze demografiche sull`offerta di lavoro, ridurre il peso del debito pubblico, salito in misura considerevole”. E il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) “costituisce uno strumento decisivo per affrontare con successo questa sfida”, ha proseguito il governatore della Banca d’Italia
“Per assicurarne il successo, le riforme dovranno essere in grado di cambiare profondamente il contesto in cui si svolge l`attività economica; le modalità innovative del Piano potranno diventare prassi generalizzata dell`intervento pubblico.
Aver definito linee chiare per uno sviluppo fondato su tecnologie verdi e digitali e sul sostegno all`attività di ricerca e all`innovazione potrà contribuire al rafforzamento e all`espansione del segmento più dinamico del sistema produttivo”.
“Le eccellenze imprenditoriali non mancano – ha proseguito – la produttività delle imprese italiane di dimensioni medio-grandi e la loro capacità di raggiungere i mercati internazionali sono comparabili con quelle delle imprese di analoga dimensione di Francia e Germania; il loro peso sull`occupazione e sul valore aggiunto resta però insufficiente. In Italia le aziende con oltre 250 addetti, che hanno in media migliori risorse manageriali e organizzative e una maggiore capacità di sostenere i costi dell`innovazione e di adattarsi alla transizione verde, impiegano meno di un quarto degli occupati, circa la metà che in Francia e in Germania”.
“L`azione volta a migliorare il funzionamento dei servizi pubblici e la regolamentazione dell`attività economica costituisce parte integrante, per molti versi cruciale, del Pnrr.
Sono previsti interventi normativi in numerosi ambiti e risorse adeguate a sostegno dei processi di digitalizzazione delle amministrazioni, del rafforzamento delle competenze dei dipendenti pubblici, di una più efficace organizzazione degli uffici giudiziari. Le misure attuate negli anni passati hanno consentito di ottenere alcuni progressi – ha ricordato Visco -: si è ampliato notevolmente il ricorso a modalità di accesso digitale ai servizi offerti dallo Stato e dagli enti locali; dal 2015 il numero di procedimenti civili pendenti nei tribunali è diminuito di un quarto”.
“Restano tuttavia elevate la complessità e l`instabilità delle norme, la farraginosità dei procedimenti amministrativi, le carenze nel funzionamento delle amministrazioni pubbliche e della giustizia. Sono fattori – ha avvertito il governatore – che ancora oggi riducono la disponibilità a investire nel nostro paese, e nel Mezzogiorno in particolare, con iniziative imprenditoriali di grande dimensione”.