Siccome nel piano strutturale di bilancio (Psb) l’Italia deve indicare quali riforme fare, la Cgil chiede di “introdurre il salario minimo, una legge sulla rappresentanza, il superamento della Bossi-Fini, una vera lotta al lavoro nero e al caporalato, superare la precarietà. Un progetto di crescita del Paese significa cambiare il modello di sviluppo e fare impresa”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sul piano strutturale di bilancio.
“Su questi punti non abbiamo avuto alcuna risposta – ha aggiunto – considero che quanto ci è stato comunicato indichi per i prossimi sette anni politiche di austerità e sacrifici e tagli. Non c’è una volontà di andare a prendere i soldi dove sono, si continua a tassare unicamente lavoratori dipendenti e pensionati. Su questa linea non siamo disponibili a stare a guardare”.
“L’unica cosa che il ministro Giorgetti ha detto – ha spiegato Landini – è che stanno riflettendo, discutendo, di fare un intervento che affronti il tema dei grandi profitti. Come farlo lo sanno loro. Ha detto che dichiarazioni in merito non ne ha mai fatte. Al tavolo, di banche e di contributo delle banche non ha mai parlato. E’ stata una discussione generale. Noi abbiamo posto il problema di una tassazione, non solo nei confronti delle banche. Abbiamo chiesto di fare un intervento progressivo di tassazione strutturale, non una tantum, e le risorse vanno messe su sanità, scuola e per superare la precarietà”.