Caro Papa nuovo, ti scrivo così non ti distrai un po’ da quello che sta succedendo nel mondo che ti troverai di fronte. So bene che non puoi fare miracoli, d’altra parte nessuno ne può fare, tuttavia puoi occupartene così come fece il tuo predecessore, e forse anche di più.
Per esempio, potresti far sentire la tua voce santa e possente affinché i potenti della terra intervengano pesantemente per costringere il premier israeliano a smettere di massacrare migliaia di palestinesi – inclusi moltissimi bambini – e rinunciare al suo piano che prevede la cancellazione di Gaza e della Cisgiordania annettendole entrambi allo Stato ebraico. Il popolo che ancora riesce a vivere (eufemismo) in quelle zone è una parte dell’umanità, oltre a essere in qualche modo discendente da Gesù Cristo. Che era certamente un ebreo ma non faceva distinzioni tra essere umani, di qualsiasi religione o etnia fossero. Tu, caro Papa, che forse riesci anche a parlare con Gesù, o almeno con lo Spirito Santo, chiedigli cosa dovrebbero fare coloro che governano il pianeta terra per far cessare questa strage insopportabile. La quale non si può chiamare genocidio perché per gli ebrei il genocidio è solo quello che i nazisti hanno esercitato proprio contro gli ebrei, allora chiamiamolo come volete ma sempre di genocidio si tratta. Chissà che una voce divina non possa aiutarti a dire e a fare la cosa giusta, visto che al momento quelli che che potrebbero dire e fare qualcosa si limitano al massimo a qualche dichiarazione di condanna.
Sarebbe per esempio così assurdo che l’Onu mandasse una forza multilaterale di peacekeeping per proteggere i palestinesi? Ovviamente so benissimo che Trump metterebbe il suo veto, e forse anche Putin, che Netanyahu farebbe fuoco e fiamme per evitare una soluzione di questo tipo. Però varrebbe la pena provarci, almeno come proposta. E tu sei il più autorevole per farlo. Forza nuovo Papa, provaci ancora.
E già che ci sei, dai un’occhiata anche oltre il mar Adriatico, in quell’Europa dell’est anch’essa dilaniata dalla guerra tra la Russia e l’Ucraina, che non accenna a finire malgrado le promesse del nuovo Presidente americano che aveva garantito la pace in pochi giorni. Papa Francesco ha provato a intervenire ma è stato respinto al mittente, tu potresti riprovarci che tanto non ti costa niente. Anzi, tutti direbbero che hai detto la cosa giusta, che le tue parole sono sagge, lo direbbero anche quei Paesi europei che finora non hanno mosso un dito per tentare – almeno tentare – di convincere Putin e Zelensky a trattare una tregua seria e poi la pace. Semmai, questi europei hanno fatto il contrario, mandando soldi e armi a Kiev accompagnati dalla famosa frase di Ursula von der Layen: “Fino alla vittoria”. Se fossi nei tuoi panni, anzi nei tuoi paramenti sacri, qualcosa lo direi anche a coloro che dirigono l’Europa: loro faranno finta di ascoltarti ma poi continueranno esattamente come prima. Vabbè, ma tu almeno ci avrai provato.
Lasciamo stare la guerra appena scoppiata tra India e Pakistan, un groviglio etnico, religioso e politico troppo complicato anche per te. Ci risentiamo quando la situazione sarà più chiara, semmai lo sarà.
Nel frattempo però non posso non invitarti a intervenire sulla povertà di mezzo mondo. Esistono centinaia di milioni di persone, forse più di un miliardo che muoiono di fame e di malattie, tu queste cose le conosci benissimo, ma forse potresti intervenire sulle cause che hanno determinato questa situazione: una volta si chiamava colonialismo e imperialismo, oggi si chiama capitalismo (selvaggio o meno, è lo stesso): ecco, un monito a quelli che governano il mondo, cioè ai padroni (scusate la parola che non si usa più) della vita degli altri, sarebbe benvenuto. Loro sono pochi ma potenti e ricchissimi, gli altri sono tanti ma poverissimi. Da anni alcuni di questi altri riescono a fuggire dalla miseria e arrivano sulla nostre coste su barche o gommoni che spesso si rovesciano causando stragi a ripetizione nel Mediterraneo: sono sicuro che l’accoglienza fa parte della filosofia morale della Chiesa cattolica di cui tu sei l’esponente supremo. Lo disse anche Gesù: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Infine devo chiederti qualcosa anche a proposito della nostra situazione politica, pur sapendo che si tratta di una richiesta impropria e pure grottesca di fronte ai grandi mali che affliggono il mondo. Tuttavia, non resisto, e allora rischiando la blasfemia parafraso strumentalmente il Padre nostro: Papa nostro, che non sei nei cieli… non abbandonarci alla tentazione ma liberaci dal male, cioè da Meloni, Salvini e da tutti i loro compagni di governo. Amen.