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Home - Rubriche - Giochi di potere - Il danno del condono vaccinale

Il danno del condono vaccinale

di Riccardo Barenghi
11 Dicembre 2024
in Giochi di potere
Il danno del condono vaccinale

La “filosofia” del nostro governo è perfettamente sintetizzata nell’ultimo condono approvato. Cioè l’annullamento delle multe per tutti coloro che non hanno voluto vaccinarsi contro il Covid all’epoca della pandemia, che tanti malati e morti ha provocato in Italia e in tutto il mondo. Vaccinarsi era un obbligo di legge e chi non lo rispettava avrebbe dovuto pagare una sanzione di 100 euro. Ecco, ora quei 100 euro può tenerseli, interessi dovuti compresi, provocando un danno allo Stato di circa 100 o 150 milioni di euro. Un danno finanziario che toglie risorse a una sanità pubblica già malridotta – infatti ha provocato l’indignazione di molti medici – ma che tuttavia è secondario rispetto a quello etico e politico, che risponde appunto alla “filosofia” di chi oggi sta al potere: prima di tutto viene l’individuo, le sue scelte, i suoi bisogni, i suoi capricci e le sue idee anche se palesemente infondate. La collettività, il bene comune, l’interesse generale vengono dopo, anzi non vengono per niente. E allora chissenefrega se chi non si è vaccinato ha infettato altre persone, chissenefrega se qualcuno di loro si è ammalato e magari è pure morto per colpa di questi no vax che hanno infestato la nostra comunità. Manifestando nelle piazze e in televisione, predicando teorie complottiste oltre il limite della follia, tesi che farebbero ridere se non fossero drammatiche per i loro effetti letali, sostenendo teorie che con la scienza e la medicina non hanno nulla a che fare, come quelle che i vaccini provocano il cancro o altre malattie. Nulla di tutto questo è stato provato, tuttavia i no vax hanno sempre trovato una sponda sensibile tra i politici che oggi sono al potere, basti ricordarsi di quello che dicevano e propagandavano i vari Salvini, Meloni e tutti gli altri dirigenti della Lega e di Fratelli d’Italia quando milioni di italiani erano giustamente costretti a restare chiusi in casa e più tardi a vaccinarsi per evitare di ammalarsi e di morire, salvaguardando così sé stessi e gli altri. Dicevano, anzi strillavano che il governo di allora, quello giallorosso, quello guidato da Giuseppe Conte e dal ministro della salute Roberto Speranza, era un governo liberticida che costringeva gli italiani a non uscire dalle case e a iniettarsi sostanze velenose nel sangue. Per fortuna, la stragrande maggioranza dei cittadini non ha creduto a queste follie e si è vaccinata. Purtroppo però una minoranza ha invece seguito questi pifferai (non magici) e oggi viene premiata.

Il messaggio che questo premio porta con sé è devastante ma perfettamente in linea con tutti gli altri che sono già stati spediti urbi et orbi da quando la maggioranza di governo ha vinto le elezioni nel 2022: condoni e sanatorie, edilizi o fiscali, insomma perdono di Stato per chi non ha rispettato le leggi dello Stato stesso. Dunque un evidente invito a disobbedire, a non pagare quello che doveva, a fregarsene del bene comune e di chi, al contrario, quelle stesse leggi le ha rispettate sacrificando una parte dei propri beni in nome appunto della legalità. D’altra parte, c’è poco da stupirsi se pensiamo che Donald Trump intende nominare ministro della sanità Robert Kennedy jr, un uomo che sostiene che non esiste alcun nesso tra il virus Hiv e l’Aids, che il Covid colpisce alcuni gruppi etnici più di altri, che molte campagne vaccinali non hanno alcun fondamento scientifico ma sono solo speculazioni di Big Pharma e via delirando. Contro di lui si sono espressi 75 premi Nobel con una lettera di biasimo che sostiene accuse di indegnità scientifica. Ma chissenefrega dei Nobel, la linea che governerà l’America tra poche settimane è questa di Trump e di Kennedy jr (un cognomen ma non un omen), una linea che consentirà ai sovranisti e negazionisti nostrani, i trumpiani dei noantri, di esprimere al meglio, anzi al peggio la loro visione del mondo. Che si può riassumere nella famosa battuta del poeta romanesco Giuseppe Gioacchino Belli, ripresa da Alberto Sordi nei panni del Marchese del Grillo: “Io so’ io e voi nun siete un cazzo”.

Riccardo Barenghi

Riccardo Barenghi

Riccardo Barenghi

Giornalista

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