“La crisi di Amt non la pagheranno i lavoratori. Apprendiamo dagli organi di stampa come il collegio sindacale di Amt abbia comunicato al consiglio di amministrazione l’apertura dello stato di crisi aziendale di Amt, causato da un’esposizione finanziaria che potrebbe compromettere la continuità aziendale. Già dal mese di settembre del 2022, come dimostrabile dai nostri comunicati, abbiamo evidenziato come nelle aziende liguri si avvicinasse una emergenza, sia economica ma soprattutto finanziaria, a causa delle insufficienti contribuzioni pubbliche da destinare al settore, aggravate dalla pesante esposizione finanziaria dovuta alla mole degli investimenti in corso. Spiace constatare come, solo ora, il collegio sindacale prenda atto della grave crisi finanziaria in cui versa Amt”. Lo scrivono in un volantino le segreterie Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasposti e Faisa Cisal.
“Per quanto concerne i costi relativi alla gratuità – si legge ancora nel volantino – le scriventi organizzazioni sindacali, già nel gennaio del 2023, hanno sottoscritto con Città Metropolitana e Comune di Genova un protocollo nel quale, tra le svariate argomentazioni, si riporta come gli enti si impegnino a ‘compensare eventuali sperimentazioni relativamente a differenti modalità di finanziamento dei servizi offerti, riconoscendo l’incremento dei costi dei fattori di produzione. Siamo certi che i dipendenti di Amt non devono pagare il prezzo di scelte che nulla hanno a che fare con il loro quotidiano dovere che, nonostante continue dichiarazioni pubbliche a favore del trasporto pubblico locale, sta nei fatti peggiorando le condizioni di lavoro, in primis per la mancanza di organico. Come sempre abbiamo sostenuto, tutti gli enti interessati devono fare la loro parte per affrontare e superare questa situazione e mantenere Amt pubblica ed unita”. I sindacati, intanto, hanno annunciato che il 7 luglio è stato fissato un’incontro con la nuova amministrazione comunale.



























