Si è tenuto quest’oggi a Roma l’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy richiesto da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per fare il punto sulla situazione della Liberty Magona, azienda specializzata nella produzione di acciaio con sede a Piombino. Presenti, insieme alle segreterie nazionali delle tre sigle metalmeccaniche, il consigliere Giampietro Castano e Mattia Losego, la Regione Toscana e l’Unità di Crisi, il Direttore Lino Iallorrenzi ed i parlamentari Simiani e Boldrini.
I sindacati registrano un’evoluzione importante tra maggio e giugno: a seguito di un percorso di valutazione – spiegano – sono pervenute due offerte non vincolanti – di cui una decisamente più avanzata – ed è attualmente in corso una nuova Due Diligence con un terzo gruppo industriale. Il direttore della Liberty Magona ha espresso l’auspicio di arrivare, entro fine luglio, ad almeno un’offerta vincolante. Inoltre, è stato annunciato un confronto tra i legali di Liberty e Greensill Capital, società di servizi finanziari con sede nel Regno Unit, affinché venga garantita la separazione della sorte di Magona da quella dell’intero gruppo Liberty.
L’azienda versa in una condizione finanziaria gravissima, aggravata da difficoltà operative, come la mancanza di coils da parte di ADI, dato che altri fornitori italiani non stanno garantendo il supporto necessario per il mantenimento della produzione. A fronte di ciò, le preoccupazioni dei sindacati si concentrano sulla salvaguardia dell’occupazione, della continuità produttiva e la garanzia di continuità aziendale, nonché il rispetto degli impegni economici previsti dal Ccnl dei metalmeccanici. In gioco, infatti, ci sono i destini di oltre 400 lavoratori diretti, circa 75 interinali e centinaia di lavoratori dell’indotto che “vivono con crescente angoscia una situazione ormai insostenibile”. “Non permetteremo che a pagare il prezzo di ritardi o incertezze siano i lavoratori, che già portano sulle proprie spalle il peso della crisi”.
“I tempi per salvare la Magona si stanno esaurendo. È necessario agire con urgenza, con responsabilità e con trasparenza. Abbiamo chiesto che venga effettuato un accertamento approfondito per garantire che non vi siano ostacoli alla cessione del sito e abbiamo ribadito la necessità di tutele reali per tutti i lavoratori, compresi gli interinali, troppo spesso dimenticati nei processi di ristrutturazione”, aggiungono. “Il Governo, da parte sua, ha preso l’impegno a monitorare attentamente la situazione, riconvocando il tavolo non appena vi saranno aggiornamenti e, in ogni caso, entro e non oltre i primi giorni di settembre”.
“Come Fim-Fiom-Uilm – concludono – continueremo a vigilare, a denunciare, a mobilitare se necessario, perché i lavoratori non possono essere lasciati soli e perché la dignità del lavoro non è negoziabile”.



























