I sindacati di categoria Slc, Fistel e Uilcom hanno proclamato per il 17 novembre lo sciopero dei lavoratori di Telecontact. Lo riferiscono le categorie al termine del confronto con Tim, conclusosi nel “peggiore dei modi”, per scongiurare l’operazione che vede 1.591 dipendenti di Telecontact uscire dal perimetro Tim per confluire in nuova società denominata Dna.
Alla giornata di sciopero seguirà l’astensione dal lavoro per due ore, a fine turno, fino al 16 dicembre. La protesta sarà accompagnata da presidi e mobilitazioni nelle città in cui Telecontact ha sede. “Si tratta di un’operazione che non ha alcun senso industriale – commenta Riccardo Saccone, segretario generale della Slc – siamo a fianco dei lavoratori per la riuscita dello sciopero e in tutti i passi successivi a loro difesa”.
Il progetto societario presentato prevede il conferimento dell’intero ramo di azienda Telecontact, che interessa 1.591 lavoratori, e di un ramo di azienda di Gruppo Distribuzione con altri 1.789 addetti a una società di nuova costituzione controllata da Gruppo Distribuzione, denominata Dna.
Un progetto che i sindacati hanno avversato fin dall’inizio e che Tim ha invece confermato.
Telecontact con sedi a Caltanissetta, Catanzaro, Napoli, Roma, L’Aquila, Milano, Ivrea e Aosta è una società per azioni interamente controllata da Tim, che da circa 25 anni si occupa della gestione della clientela dell’ex monopolista di Stato. L’intento è di realizzare un’operazione straordinaria di aggregazione nel settore delle telecomunicazioni, con un processo di transizione occupazionale che prevede nuova formazione e riqualificazione dei lavoratori coinvolti verso la digitalizzazione della pubblica amministrazione, con un partenariato con Poste Italiane, oltre alla prosecuzione di quanto già in essere in Tim. I sindacati contestano la “totale assenza di garanzie”.

























