I dati diffusi dall’Istat sull’occupazione nelle grandi imprese a marzo mostrano che “con l’attuale trend produttivo e di sviluppo non si recupera l’occupazione persa dall’inizio della crisi”. E quanto sostiene, in una nota, il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni.
“Se rispetto al mese precedente, infatti, – osserva il sindacalista – l’occupazione presenta una precaria stabilità, rispetto all’anno scorso il calo è ancora dello 0,7%, con una flessione anche delle ore lavorate”. Inoltre, aggiunge Fammoni, “se al netto della cig nei primi tre mesi dell’anno l’industria non perde ulteriore lavoro (al lordo però segna un -1,5%) nei servizi si scende, forse per la prima volta, sotto l’indice 100 e l’occupazione cala sia al netto che al lordo della cassa integrazione”.
Per Fammoni, quindi, dai dati dell’Istat arriva “la conferma di uno sviluppo bloccato, di un impoverimento dei lavoratori e delle loro famiglie e delle conseguenti ripercussioni sui consumi e sulla produzione”. Dati che, sottolinea, “nelle grandi imprese sono attenuati dalle esportazioni, ma certamente più gravi nelle piccole”. Secondo Fammoni, quindi, “serve una svolta: il governo deve occuparsi di sviluppo, di tenuta ed estensione delle tutele, di politiche industriali ed infrastrutturali, di riforma fiscale”. (FRN)
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