Nella Fiom-Cgil si sta discutendo dell’introduzione sempra più massiccia nel sistema industriale italiano della robotica. Secondo Augustin Breda, delegato alla Electrolux di Susegana (Treviso), bisognerebbe infatti iniziare a pensare, a partire dall’attuale contratto dei metalmeccanici, a come regolare il processo verso l’industry 4.0, dall’organizzazione del lavoro ad un sistema di tassazione per la diminuzione dell’occupazione che l’introduzione di nuove macchine comporta.
“L’introduzione sempre più spinta della robotica anche nel nostro paese, con la così detta industria 4.0, necessità di nuove regolazioni non solo dei rapporti sindacali rivolti ai lavoratori, ma anche rivolte direttamente ai nuovi sistemi produttivi”. La sollecitazione giunge da Augustin Breda componente della Direzione nazionale Fiom – area Democrazia Lavoro, “sia per ridurre i negativi gli impatti occupazionali, distribuendo il lavoro che c’è, agendo sulla riduzione degli orari e su nuovi modelli organizzativi, quali lo smart working, sia valutando come ridistribuire parte dei profitti delle imprese derivanti dall’introduzione dei sistemi cyber-fisici e collegando ad essi nuove forme di contribuzione”.
Il sindacalista della Fiom caldeggia l’istituzione di “una specifica nuova personalità elettronica, dei sistemi robotizzati e loro evoluzioni”. Occorre inoltre “ipotizzare specifiche tassazioni in relazione al livello di diffusione nell’impresa e agli effetti di sostituzione di manodopera prodotti. Tassazione utili a finanziare la tutela del lavoro, dell’occupabilità residua, sia sul versante contributivo che occupazionale.”
“Temi – conclude Breda – che dovrebbero rientrare in una agenda avanzata delle relazioni sindacali e contrattuali, a partire dai rapporti con il Governo, senza escludere un riverbero fattivo già sui contratti nazionali in discussione, come quello dei metalmeccanici”.