L’economia italiana è “ferma”, l’industria “in affanno”, i servizi “solo in lieve recupero”. Gli investimenti “sono attesi in calo”, migliora di poco lo scenario per i consumi. E’ quanto rileva il Centro Studi di Confindustria (Csc) nella consueta Congiuntura Flash.
“I tassi sovrani sono scesi ai minimi storici, ma lo spread resta ampio – segnalano gli analisti di viale dell’Astronomia -rischia di fermarsi l`export per la flessione degli scambi mondiali e la Germania in panne. I mercati finanziari segnalano frenata a livello internazionale. Peggiora il rischio hard-Brexit, c’è meno crescita Usa e gli emergenti sono senza slancio”.
Confindustria sottolinea che nel terzo trimestre l`economia “appare ancora debole”, dopo che nel secondo il Pil era risultato piatto. Accanto alla conferma di alcuni segnali di miglioramento, infatti, “perdura una lunga serie di dati negativi – spiega il Csc – che riflettono anche uno scenario globale non brillante e con rischi al ribasso”.
Continua poi la “dinamica negativa” nell`industria: l`indice Pmi (Purchasing Managers` Index) segnala una flessione dell`attività nei mesi estivi. La produzione è vista in calo a luglio (-0,3%) ed è attesa in lieve recupero ad agosto, per lo più per ricostituzione dei magazzini. Nel settore dei servizi, invece, il Pmi è ulteriormente salito a luglio, in area di espansione (51,7), dopo che fatturato e valore aggiunto erano tornati a crescere nel secondo trimestre. I dati qualitativi segnalano un moderato incremento degli occupati nei servizi, non nell`industria.
Gli indicatori annunciano una flessione degli investimenti nel terzo trimestre (+1,9% nel secondo). Gli ordini interni dei produttori di beni strumentali sono scesi a livelli molto bassi a luglio-agosto, dice il Csc. La fiducia delle imprese manifatturiere è calata ancora ad agosto ai valori del 2015.
Meglio i consumi: dopo un secondo trimestre a crescita zero lo scenario è migliorato. Gli ordini interni dei produttori di beni di consumo hanno recuperato a luglio-agosto, pur su bassi valori.
La fiducia delle famiglie è rimasta su discreti livelli ad agosto, dopo il balzo a luglio, specie per un maggiore ottimismo sull`economia. L`aumento dell`occupazione (+1,2% nei primi 7 mesi) sostiene il reddito.
TN