I sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil “denunciano con fermezza la condotta unilaterale assunta in queste ore dalla direzione aziendale, la quale sta procedendo – in assenza di qualsivoglia confronto preventivo con le parti sociali – a comunicare direttamente ai reparti il numero di lavoratori che saranno collocati in cassa integrazione a decorrere dalla prossima settimana”. Lo denunciano gli stessi sindacati dopo l’incontro di oggi con l’azienda.
“In alcuni reparti – spiegano – la percentuale del personale coinvolto raggiunge soglie allarmanti, fino al 70%, in aperta violazione delle disposizioni previste dal decreto ministeriale in materia e dell’accordo di cassa integrazione straordinaria sottoscritto con le scriventi organizzazioni sindacali. Tali disposizioni escludono espressamente dalla sospensione i lavoratori addetti alle attività di manutenzione e sorveglianza, nonché quelli impegnati nelle attività strettamente connesse alla sicurezza e alla tutela ambientale, quando direttamente coinvolti in programmi manutentivi specifici”.
“L’azienda ha dunque predisposto, in modo arbitrario e senza alcuna condivisione, un piano di sospensione delle attività che rischia seriamente di compromettere la continuità degli interventi manutentivi e, di conseguenza, la funzionalità e la sicurezza degli impianti, contravenendo agli impegni assunti con il piano di ripartenza”.
Pertanto, “in mancanza di una tempestiva e formale convocazione da parte aziendale”, i sindacati “si riservano sin d’ora di attivare ogni iniziativa utile e necessaria a tutela dei diritti e delle condizioni dei lavoratori”.