Il Tribunale del lavoro di Torino ha respinto il ricorso dei 6 rider di Foodora, società tedesca specializzata in food delivery, ritenendo che i lavoratori sono collaboratori autonomi non legati da un rapporto di lavoro subordinato con l’azienda.
Il caso risale al settembre del 2016, quando i fattorini hanno protestato per chiedere un giusto trattamento economico e normativo. Pochi mesi dopo, però, la società non ha rinnovato il contratto di collaborazione ai sei lavoratori coinvolti e nel lasso di tempo intercorso tra la protesta e la rescissione del contratto, nessuno di loro ha ricevuto commesse di consegna.
“Se questo sistema di lavoro è stato ritenuto legittimo, si espanderà”, denunciano i legali dei ‘rider’ Giulia Druetta e Sergio Bonetto.
“Il rapporto che legava i rider all’azienda aveva le caratteristiche del lavoro subordinato, anche se loro erano inquadrati come collaboratori autonomi. I ragazzi dovevano essere reperibili in maniera costante e continuativa e, tramite un’applicazione, erano monitorati, tracciati e valutati in ogni loro mossa”. I legali Druetta e Bonettp annunciano di appellarsi alla sentenza.

























