La relazione di Carlo Bonomi all’Assemblea di Confindustria suscita reazioni diverse tra i sindacati. I leader delle tre confederazioni Cgil, Cisl e Uil danno letture opposte. Anna Maria Furlan, per la Cisl, loda l’appello al patto sociale ribadito oggi dal presidente di Confindustria:
“La cosa importante che ha detto Carlo Bonomi – dichiara Furlan- è questo appello al governo perché faccia un patto vero per lo sviluppo e il lavoro, come chiesto un anno fa anche da Cisl Cgil e Uil al presidente del consiglio Giuseppe Conte. Siamo in una situazione davvero complessa del nostro paese per perdita di produzione industriale e perdita di costi di lavoro e perché conviviamo con la minaccia continua del virus” – ha proseguito la leader della Cisl osservando quindi come sia evidente “che l’opportunità delle risorse europee debba essere colta immediatamente, aggiungendo al Recovery fund anche il Mes per la sanità, facendo un’alleanza forte tra istituzioni e parti sociali, affinché tutte quelle risorse siano davvero spese al meglio, creando posti di lavoro, stabilità economica e accorciando le tante diseguaglianze che sono diventate dilaganti durante questo terribile periodo di crisi”.
Critico, invece, il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri: “Bonomi ha parlato di un Patto per l’Italia, ma noi un Patto per il Paese lo abbiamo già proposto da tempo. Peraltro, sarebbe complicato sottoscriverlo se si parte da presupposti diversi: Bonomi fa riferimento a Max Weber, noi a Stiglitz e a Ester Duflo. Lui parla di diseguaglianze di reddito e noi di diseguaglianze sociali. Inoltre – ha sottolineato il leader della Uil – non ho sentito nella sua relazione un ringraziamento alle lavoratrici e ai lavoratori che nei mesi critici hanno fatto funzionare le aziende. Noi continuiamo a condividere il Patto per la fabbrica e vogliamo rinnovare i contratti, verificheremo, nei fatti, se anche la Confindustria ha la stessa intenzione. Infine – ha concluso Bombardieri – non comprendiamo la proposta di Bonomi di far pagare l’Irpef direttamente ai lavoratori dipendenti: mettere sullo stesso piano autonomi e dipendenti è una vergogna”.
A sua volta, Maurizio Landini ha messo l’accento su una mancanza vistosa nella relazione di Bonomi: “Non ha mai parlato di lavoro e di lavoro che in questi anni è diventato sempre più precario”. La ripresa non potrà che ripartire invece che dalla valorizzazione del lavoro. Quanto alla polemica sui contratti, rinverdita oggi da Bonomi, che ha dato dei ”furbi” ai sindacati, Landini replica: “La Confindustria si deve mettere d’accordo con se stessa. Sono loro che non vogliono firmare il contratto degli alimentaristi”. Altra mancanza nel discorso di Bonomi, quella sul fisco: ” Da un parte il presidente di Confindustria allude all’evasione fiscale dei lavoratori dipendenti, quando sanno tutti che loro le tasse le pagano. Ma dall’altra il non ha neppure fatto un cenno alla proposta dei sindacati di una detassazione degli aumenti contrattuali.”
NP