“Pensioni pagate dopo sette/otto mesi con poliziotti e poliziotte ridotti all’indigenza, contratto non rinnovato dopo due anni, con un’inflazione che supera l’11%, cause di servizio riconosciute con ritardi di cinque/ sei anni, trattamento economico dei dirigenti non ancora definito e, da ultimo, oltre 10mila unità in meno di organico, con circa 40mila divise che andranno in pensione nei prossimi cinque anni”. Lo dice, in una nota, il segretario generale del Silp CGIL di Roma e del Lazio Antonio Patitucci, che oggi, insieme a una delegazione della CGIL di Roma e del Lazio, ha partecipato al presidio dei lavoratori e delle lavoratrici della Polizia di Stato organizzato in piazza dell’Esquilino nell’ambito della mobilitazione nazionale promossa dal Silp CGIL.
“Ormai in polizia si coprono le priorità istituzionali tritando il personale, quasi tutto sui 50 anni – continua Patitucci -. È una situazione disastrosa per la sicurezza democratica del Paese, una situazione alla quale occorre mettere riparo con un’immediata campagna di assunzioni straordinaria e con risorse indispensabili a garantire i diritti contrattuali e costituzionali degli uomini e le donne in divisa. Il Governo si è presentato in campania elettorale come la colazione di garanzia per sicurezza e legalità. Le attuali risorse economiche stanziate dicono il contrario: è il momento per la maggioranza di governo di dimostrare che alle parole seguono i fatti”.
Per la Cgil di Roma e del Lazio, la presenza oggi della Confederazione (nazionale e regionale) in piazza dell’Esquilino “non è stata solo doverosa – sottolinea il sindacato in una nota – ma necessaria perché tutta la Cgil nel suo insieme è al fianco del Silp Cgil nelle giuste rivendicazioni che devono essere ascoltate da chi di dovere”.
“In un Paese normale – continua la nota – non ci dovrebbe essere bisogno di arrivare alla mobilitazione per rivendicare un giusto diritto ma tant’è, visto che da una parte si continuano a fare proclami sulla sicurezza e sulla legalità e dall’altra si continua a tagliare sul comparto, nella fattispecie sulla Polizia di Stato, lasciando chi svolge un lavoro con senso del dovere e grande responsabilità in condizioni indicibili.
Se davvero si vogliono contrastare le mafie, l’illegalità e si vogliono rendere le nostre città più sicure bisogna dare da subito le giuste risposte a chi oggi è dovuto scendere in piazza per farsi ascoltare. Ci auguriamo che ciò avvenga quanto prima. In caso contrario, il Silp e la Cgil tutta non si fermeranno e andranno avanti con azioni di protesta anche più incisive nel rispetto in primis dei diritti, della dignità e delle condizioni dei lavoratori coinvolti ma anche per scongiurare problematiche ancor più gravi che potranno presentarsi e che riguardano tutti i cittadini”.
E.G.