Approvata in via definitiva la legge sulla partecipazione dei lavoratori in azienda promossa dalla Cisl mediante la raccolta di 400mila firme. Dopo quella della Camera, il provvedimento ha ricevuto l’approvazione del Senato, registrando 85 voti favorevoli e 49 contrari o astenuti. Per Giovanni Costantino, esperto in diritto del lavoro e relazioni sindacali, “l’approvazione della nuova legge è certamente una buona notizia in quanto dà maggiore attuazione al modello di relazioni sindacali e lavorative stabilito dalla Costituzione e fondato su due pilastri: il diritto al conflitto (art. 40) e quello alla collaborazione (art. 46)”.
La norma entrata in vigore prevederà, infatti, importanti istituti di partecipazione gestionale, economica e finanziaria, organizzativa e consultiva dei lavoratori. “Sinora ha nettamente prevalso il modello conflittuale – prosegue Costantino – e ciò a scapito di quello partecipativo. In un’epoca di transizione come quella attuale, occorre però elaborare strategie nuove. In tal senso, favorire il coinvolgimento dei lavoratori rappresenta certamente un valore aggiunto non di poco conto”.
Inoltre, sul piano tecnico “i modelli partecipativi devono essere accompagnati sia dagli statuti aziendali, sia dalla contrattazione collettiva più partecipativa. Questa doppia chiave costituisce un importante elemento di equilibrio e consentirà di avviare un percorso condiviso, senza fughe in avanti di singoli attori e con piena libertà di tutti i soggetti coinvolti”.
Bene, infine, “la previsione di strumenti soft come le commissioni paritetiche aziendali e l’istituzione di una Commissione nazionale permanente presso il Cnel, con compiti di monitoraggio e promozione. Strumenti questi che favoriranno il progressivo ingresso delle logiche partecipative nel nostro tessuto imprenditoriale e la promozione di incentivi ulteriori rispetto a quelli già previsti per il coinvolgimento paritetico dei lavoratori, peraltro potenziati dalla norma per il 2025”, conclude Costantino.