Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervenendo oggi a Radio Anch’io su Radio 1, ha espresso la sua contrarietà a fare “qualche aggiustamento” al sistema pensionistico e ha affermato che “è il momento di fare una riforma vera” delle pensioni.
“È il momento di fare una riforma vera e non è il momento di fare qualche aggiustamento per prender tempo e lasciare le cose come stanno”, ha detto il numero uno della Cgil. “L’operazione 102, 104 è per rimanere come prima a 67 anni e si continua a ragionare come se i lavori fosser tutti uguali”.
Landini ha ricordato che sindacati hanno presentato una piattaforma a luglio, ma poi – ha detto – “non abbiamo avuto l’opportunità di alcun approfondimento di merito”. E ha continuato: “Noi pensiamo ci sia bisogno di introdurre una logica di flessibilità, un sistema contributivo se non ha flessibilità è una presa in giro, perché se si dice che tutti devono prendere in base ai contributi non si capisce perché tutti devono andare in pensione a 67 anni e non, come diciamo noi, che da 62 anni sia possibile per le persone scegliere di poter uscire”.
Inoltre, ha detto ancora Landini, “si è introdotto nel 2009 la logica dell’aspettativa di vita che porta ad aumentare gradualmente sempre l’età pensionabile, nell’ottica che l’aspettativa di vita continui a crescere, nonostante il Covid l’abbia abbassata” , ma questo “deve fare i conti con il fatto che l’aspettativa di vita è diversa per ognuno di noia seconda del lavoro che hai fatto”. Per Landini “è il momento d’introdurre un sistema pensionistico che sia in grado di riconoscere quelli che sono i lavor più gravosi e quelli che hanno giustamente il diritto di andare in pensione prima”.
Poi c’è la questione dei giovani. “Un sistema puramente contributivo, con il livello di precarietà che c’è oggi, rischia di mettere i giovani in un sistema senza una pensione pubblica adeguata e noi abbiamo una proposta che chiamiamo ‘pensione di garanzia minima’ che riguarda la copertura di quei periodi con vuoti contributivi”.
Per quanto riguarda il tema delle donne, va “C’è poi la questione delle donne che hanno pagato un prezzo pesantissimo, va riconosciuto loro sia il lavoro di cura”, sia un periodo di contributi adeguati “per ogni figlio”.
TN